1. Master Satisfaction cap. 2


    Data: 08/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    IL VENERDÌ DI OLIVIA
    
    Olivia scese dal treno e vide Anna che le faceva segno di avvicinarsi, mentre l’autista le andava incontro, prendeva il suo trolley e lo metteva nel bagagliaio. Anna indossava un tailleur grigio, molto professionale, gonna, giacca, camicetta, calze scure, scarpe con un bel tacco. La segretaria aprì la portiera di dietro e le disse – i vetri sono oscurati e c’è anche un divisorio con i sedili davanti. Quindi si metta tranquilla, ne avremo per mezzora. –
    
    Olivia era elegante, un vestito lungo sotto il leggero soprabito primaverile e tacco dodici. Il tacco dodici lo portava raramente, solo per qualche evento speciale, ma lo indossava con disinvoltura. Era una di quelle donne naturalmente eleganti, che qualsiasi cosa si fossero messe addosso le cadeva comunque perfettamente.
    
    Però era in apprensione, Lo desiderava e lo temeva. Si era chiesta cento volte quanto fosse pericoloso quello che stava facendo e per cento volte si era detta che non doveva cedere alla paranoia. Comoda sui sedili, ma impossibilitata a parlare, rifletteva ancora una volta su quella possibilità.
    
    Poi sentì che la macchina iniziava a salire, sentì le curve e si distrasse pensando al paesaggio che non poteva vedere. Staremo andando in collina si disse. Era così. La macchina rallentò e poi si sentì la ghiaia. Il divisorio venne abbassato e lei vide davanti a sé un’enorme, immenso e bel palazzo. Stavano percorrendo un ampio viale alberato e sullo sfondo c’era un grande slargo ed ...
    ... oltre le scalinate che salivano verso l’ingresso.
    
    Era un palazzo molto grande, la facciata era di almeno cento metri, c’era un piano terra di cui si vedevano, su quel lato, solo delle finestre, in effetti l’ingresso a quel piano stava sul retro. L’immensa scalinata portava direttamente al primo piano, poi, evidentemente da una scala interna, si andava al secondo piano ed infine alle mansarde. Sotto il piano terra c’erano cantine ed altre utilità.
    
    Olivia era smarrita, quella non era una villa, poteva essere un grande albergo di lusso, i grandi finestroni della facciata indicavano un numero enorme di camere, In effetti tra primo e secondo piano, e considerando le due ali che dal davanti non si vedevano, il palazzo aveva un centinaio circa di camere. Più che camere erano delle suite, visto che ciascuna aveva oltre alla camera, il bagno ed un salottino.
    
    Olivia si domandava chi viveva in quel posto, anche il parco era immenso, soprattutto sul retro che lei neanche vedeva. In quel momento, in giro, non si vedeva nessuno.
    
    Anna fece strada sull’acciottolato che stava accanto alla scala, lì, tra la scala e il muro della facciata stava un ascensore che era invisibile fino a quando non arrivavi nei pressi. Salirono con quello: Olivia, Anna ed il bagaglio. Al primo piano c’era una donna, in un severo tailleur, simile a quello che indossava Anna, che le aspettava. Questa salutò chinando il capo verso Olivia e mormorando un buongiorno, poi prese la borsa e si diresse, attraverso un ...
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