1. Elisa la mia prima segretaria parte 12


    Data: 24/11/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Norman111, Fonte: Annunci69

    ... te…hihihihi….”
    
    “….cioe’ …quindi sa’ che siamo insieme a pranzo per un lavoro…?? “ gli ho chiesto a quel punto sorpreso
    
    “…si….quando mi ha detto la cosa del vestito ho pensato di sfruttare l’occasione anche perche’ altrimenti dato che mi chiama sempre all’ora di pranzo in ufficio avrei dovuto coinvolgere qualcuna di quelle pettegole delle mie colleghe per uscire…e invece cosi..a lui alla fine fa piacere se porto qualche soldino in piu a casa lavorando con te…e’ tranquillo….hihihihi……”
    
    “…e brava la mia zoccola…” gli ho detto allungando di nuovo la lingua nella sua bocca e incollando le mie labbra alle sue
    
    “…ma non ti ha ancora chiamato….? “ mi chiese interrompendo per un momento quel bacio
    
    “…chiamat… ? “ non faccio in tempo a rispondere alla sua domanda che il mio telefonino comincia a squillare.
    
    E’ lui,Carlo.
    
    “….ciao Carlo….! ” cercai di rispondere nel modo piu disinvolto possibile,mentre quel diavoletto di Elisa continuava a massaggiarmi il cazzo da sopra in pantaloni
    
    “….ho saputo che hai chiesto ad Elisa di accompagnarti per aiutarti nella pausa pranzo….ma di che si tratta ?? “ mi chiese
    
    “….mah niente…è rimasta simpatica ad un mio cliente a cui tempo fa ha venduto parecchio vino,quindi visto che oggi lo incontravo per pranzo ho pensato che potesse essere utile alla causa….”
    
    “…ah…ottimo….oh pero’ la prossima volta avvertila prima cosi puo’ organizzarsi con piu calma…stamattina è uscita tutta trafelata…”
    
    “….si hai ragione Carlo,scusami ma ci ...
    ... ho pensato all’ultimo…”
    
    Mentre si svolgeva questa conversazione,Elisa oltre che continuare a massaggiare le mie parti bassi,faceva gesti e facce buffe come a chiedermi cosa mi stesse dicendo lui.
    
    “….mi raccomando pero’ Michele, riportala in orario al lavoro,che li in ufficio sono parecchio fiscali….”
    
    “ok Carlo,non ti preoccupare,faremo una cosa veloce veloce….”
    
    Terminate quelle parole dovetti mettere una mano davanti alla bocca di Elisa per contenere la sua risata.
    
    Conclusa la conversazione ci dirigemmo verso la nostra destinazione,ovvero un piuttosto squallido hotel due stelle poco fuori dal raccordo.
    
    Era isolato quanto basta ma non troppo lontano,considerato il tempo limitato che avevamo a disposizione,e poco frequentato a quell’ora.
    
    Ma soprattutto non facevano domande nè chiedevano documenti.
    
    Avevo prenotato una stanza sotto falso nome e alla reception un energumeno probabilmente di origini Senegalesi e con indosso una specie di divisa,ci consegno’ le chiavi della stanza,con inaspettata cortesia.
    
    Quarto piano : stanza 423
    
    Elisa non sembrava in alcun modo fare caso allo squallore del posto.
    
    Amava certamente gli abiti firmati,le borsette,gli hotel di lusso,le macchine potenti,ma era anche la stessa che si era fatta chiavare in auto da un vecchio vicino ad una discarica,solo perche’ provava piacere nel farlo e nel compiacere i miei sguardi ed i miei pensieri.
    
    E lei quel giorno era li esattamente per questo.
    
    Ormai mi ero comunque fatto ...
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