1. Piagnucolare sul passato


    Data: 07/08/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Oggi &egrave una bella giornata di sole: molto bene, la casa &egrave libera e sgombra, giacché &egrave una mattinata eccellente da dedicare destinandola interamente ai lavori domestici, perciò &egrave meglio darsi da fare. Alla fine però, la giornata inizia piuttosto storta, dato che riesco persino a macchiarmi la maglietta con il caff&egrave: ho fatto centro, non c’&egrave che dire, per il fatto che mi ritrovo due belle medaglie al valore proprio tra le tette. Oggi con l’abbigliamento non ci siamo proprio: i vecchi jeans che ho scelto sono troppo stretti e ogni volta che m’abbasso le cuciture mi penetrano nell’inguine graffiandomi e segnandomi nel corpo e nel morale, sì, perché quel posticino ce l’ho molto sensibile, piegati adesso, abbassati dopo, ecco che cosa succede. Ma si può?
    
    Dopo mezz’ora di questa ginnastica sono eccitata e chiaramente scatenata, visto che nella testa viaggiano bizzarre, focose e singolari fantasie, no, così non si può andare avanti, occorre un cambio adeguato d’abito, in fondo devo essere un po’ stupida o almeno masochista. In quel momento scelgo una camicia dal tessuto fresco allacciato sul davanti, peccato però che sia troppo corta e troppo scollata, pochi i bottoni che tengono la stoffa, insomma si vede tutto a ogni movimento, tenuto conto che si scoprono le cosce, visto che le tette si liberano dal minimo riparo della stoffa, se poi aggiungo che il mio intimo &egrave assolutamente minimale, impalpabile e trasparente il tutto non aiuta di ...
    ... certo la pace dei sensi, il quadro &egrave veramente al completo. Io non sono così esibizionista, o almeno non senza uno scopo, sarà perché ero già eccitata da prima, saranno i pensieri, malgrado ciò insomma la tensione non scende.
    
    In seguito metto un po’ di musica, bevo un bicchiere di succo di frutta e poi cerco di concentrarmi dedicandomi alle faccende. Vado in bagno, la retina rosa del mio tanga &egrave inzuppata, devo cambiarmi, in seguito soddisfo il bisogno pressante, ma poi torno all’altro bisogno, soltanto di poco meno urgente. Io mi tocco, tanto per controllare la situazione, dato che l’amica tra le cosce &egrave propriamente su di giri, perché lei sarebbe già bella pronta, ben lubrificata e dilatata lì a braccia aperte, sebbene io adesso non ho nulla d’appropriato né di gustoso per soddisfarla. A questo punto me l’immagino delusa, incredula e perplessa dalla circonferenza del mio dito che d’improvviso &egrave entrato per solleticarla, eppure ci vorrebbe ben altro. In quell’istante salgo un poco con la mano per fare un po’ di pressione sul bottone rigonfio che domina la valle e nel frattempo mi scappa un sospiro. Mi sa che da qui per un attimo non esco, me la guardo. Sì, certo che mi piace guardarmi quando mi tocco, che male c’&egrave? La mia testa vaga tra le fantasie più inconfessabili, più lascive, scatenate e vivaci, ormai sono lanciata, eppure incredibilmente fatico ad arrivare al momento dell’estasi nonostante l’impegno e la sollecitazione, però niente. Almeno ...
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