1. La discoteca sotto casa


    Data: 07/08/2019, Categorie: Etero Autore: NoOne8, Fonte: Annunci69

    Il locale sotto casa sta di nuovo facendo una delle sue serate discoteca e, tra la musica assordante, le zanzare e il caldo asfissiante, dormire è praticamente impossibile. Poi ci sei tu, accanto a me, in questo letto. Non importa l’afa, non riuscirei a staccarmi dal tuo corpo se ci fossero cinquanta gradi.
    
    Ci siamo addormentati abbracciati e ora che il trambusto mi sta facendo uscire dal dormiveglia ti ritrovo su un fianco, il tuo fondoschiena contro il mio inguine, la mia mano su quel fianco che di giorno mi ipnotizza. Nella confusione di un risveglio reso più morbido dalle tue curve, la mano scivola sulla tua natica, soda e gonfia dai tuoi allenamenti estivi degli ultimi giorni.
    
    Il tuo corpo è fasciato solo da un babydoll di satin e pizzo, troppo sottile perché quella meraviglia non possa essere apprezzata quanto merita. Una volta atterrata, la mano tasta leggermente il terreno, non per stringere, più come riflesso involontario, uno scarto di memoria muscolare che familiarmente saggia il gluteo. Deve essere per questo che sobbalzi leggermente, strusciando il tuo culetto su di me, incanalando il mio membro nel solco tra le tue natiche. Felice come sempre di essere accolto così dal tuo fondoschiena, sento che comincia a inturgidirsi, svegliandomi più di quanto non abbiano fatto finora le urla dei ragazzi ubriachi qui sotto.
    
    Sono abbastanza sicuro che tu stia ancora dormendo ma, sarà per questa nuova posizione, indietreggi il tuo sederino ancora di più contro di me ...
    ... e, nonostante le mie mutande, il tessuto leggero della tua sottoveste e il tuo perizoma, la mia asta, ormai dura, si fa ancora più strada tra le tue chiappe. Ora sono sveglio. Ti voglio.
    
    Sei ancora nel mondo dei sogni e, anche se non vorrei svegliarti, la cosa che mi viene più naturale è rispondere al tuo movimento, così irrigidisco il braccio per stringerti di più a me, mentre lentamente inizio a strusciarmi a te, sollevando inevitabilmente la stoffa che ci separa, finché anche le mutande non rinunciano al loro flebile tentativo di contenere la mia massiccia erezione. Con la cappella che ormai sbuca fuori, mollo un attimo la tua presa per abbassare l’elastico fin sotto le palle gonfie, quindi, finalmente libero, mi afferro il cazzo e lo infilo bene, incastrandolo nel solco del tuo culo, alzando una chiappa con le dita, perché voglio sentirmi stretto nella morsa del tuo sederino.
    
    Disturbato dal rumore di sotto e dal rombo dei motori di qualche macchina e moto di passaggio, mi attivo e, tenendo strette le tue natiche, inizio lentamente a masturbarmi con il tuo corpo. Vorrei di più, vorrei possederti, scoparti adesso, ma anche se sembra impossibile tu stai ancora dormendo, quindi decido di accontentarmi di quello che obiettivamente mi sembra già un dono del cielo.
    
    Con movimenti lunghi e profondi continuo la mia sega, immaginando quanto sarà bello l’indomani prenderti veramente, finché non vedo la tua spalla muoversi. Prima poco, ma subito dopo, dai tuoi fianchi, vedo ...
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