1. Un 69 al momento opportuno


    Data: 06/08/2019, Categorie: Etero Autore: Brigitte 66, Fonte: EroticiRacconti

    Ero in Italia da pochi mesi quando conobbi quello che divenne presto il mio ragazzo. Vent’anni io e 25 lui, io tedesca lui italiano anzi romano per la precisione. Non ero più vergine da 5 anni ma lo feci comunque aspettare fino alla seconda uscita insieme prima di concedergli una scopata. All’epoca lui frequentava anche altre ragazze ma ben presto si rese conto che, soprattutto dal punto di vista sessuale, io gli avrei dato di più.
    
    Viveva da solo con i genitori e aveva spesso la casa a disposizione quindi non era un problema avere rapporti sessuali. Seghe e pompini in macchina erano riservati a quando mi accompagnava a casa. Per casa intendo il posto dove facevo la ragazza alla pari: famiglia romana con due bambini di 6 e 8 anni.
    
    Rimasi a Roma da settembre del 76 a giugno del 77. Poi dovetti tornare in Germania per il periodo estivo e durante quei tre mesi ci sentimmo solo per lettera: io stavo piano piano imparando l’italiano e lui mi scriveva in inglese. Tornai a settembre per stare nuovamente in un’altra famiglia come ragazza alla pari. In più era mia intenzione di iscrivermi all’università in Italia visto che in Germania c’era il numero chiuso e avrei dovuto aspettare almeno un altro anno. Appena tornata non mi ci volle molto per rendermi conto che qualcosa era cambiato da parte del mio ragazzo: era distaccato, freddino e assolutamente poco affettuoso. Scopavamo ancora ma con poco trasporto da parte sua: una donna si rende subito conto di queste cose. In seguito ...
    ... seppi che era in contatto con una sua ex americana che lo aveva invitato negli Stati Uniti e lui stava seriamente pensando di partire.
    
    Ma andiamo con ordine: gli chiesi cosa c’era che non andasse e fu quasi subito sincero: non voleva più stare con me. Ci rimasi malissimo un po’ perché all’epoca ero quasi innamorata e un po’ per orgoglio ferito. Ma fu proprio lui a darmi l’occasione di riconquistarlo, ovviamente involontariamente.
    
    Secondo i programmi fatti avrei dovuto stare a casa sua, dove ormai ero accettata anche dai suoi genitori, per circa una settimana in attesa che la famiglia presso cui sarei stata come au-pair tornasse dalle vacanze. Certamente subito dopo la rottura la situazione sarebbe stata spiacevole e anche imbarazzante; quindi riuscì a trovarmi un posto dove stare a casa del suo migliore amico che in quel periodo era solo a Roma, senza i genitori in casa. Il suo amico si comportò da gentleman, ma nessuno aveva fatto i conti con l’arrivo inaspettato del fratello maggiore trentenne in visita.
    
    Come questo mi vide, bionda, alta in calzoncini che mostravano tutte le mie lunghe gambe e una maglietta che a malapena copriva il mio seno florido strabuzzò gli occhi e non perse tempo a provarci con me.
    
    La mattina del secondo giorno, appena il fratello partì in moto per l’università, entrò nella stanza dove avevo dormito e dopo una conversazione di circostanza con allusioni e riferimenti erotici cominciò a baciarmi sulla bocca. Non ci volle molto perché le sue ...
«123»