1. Il tecnico ...


    Data: 04/08/2019, Categorie: Trans Autore: Amberly, Fonte: Annunci69

    Da tempo avevo noie con un famoso provider di servizi televisivi, quindi decisi di chiamare il loro servizio di assistenza per un appuntamento.
    
    Mi diedero un giorno della settimana ed avendo parecchie ferie da smaltire, optai di prendere un”intera giornata e fissare per la tarda mattinata il loro intervento.
    
    Quella mattina decisi che avrei avuto tutto il tempo per essere Amberly, una bella doccia, una controllata veloce alla situazione peli (mi depilo regolarmente,ma avere più tempo è sempre un bene), crema su tutto il corpo, smalto rosso alle unghie dei miei piedi, calze nere velate, reggicalze, perizoma in pizzo nero trasparente e.... pantaloni della tuta più felpa! Arrivava il tecnico mica potevo presentarmi alla porta in quel modo ahimè. Quindi al trucco e parrucco ci avrei pensato dopo.
    
    Suonarono alla porta che feci appena in tempo ad infilarmi scarpe da tennis e controllare che non si intravedesse nulla. Ero comunque eccitata all’idea di essere Amberly seppur in parte.
    
    Entrò un bel ragazzo moro con i capelli lunghi, sguardo penetrante e del tecnico aveva poco.
    
    Mani curate, movenze non proprio da uno che sale sui tetti e un po’ rimasi delusa.
    
    Spiegate le problematiche, Michele (questo era il suo nome) spari’ sul tetto pregandomi di tenere l’apparecchio acceso e di stare vicino al cellulare. Solo dopo pochi istanti mi chiamò dicendo che aveva già risolto in quanto si era allentato un cavo e che ora il segnale avrebbe dovuto essere chiaro e forte. ...
    ... Difatti così era.
    
    Quando rientro” in casa mi trovò seduta e inavvertitamente la mia caviglia destra si era scoperta un po’ troppo e lui non fece nulla per nascondere di essersene accorto.
    
    Chiesi imbarazzata se gradiva qualcosa da bere, un caffè o dell”acqua e lui rispose che un caffè era ok ma che avrebbe anche voluto vedere bene le mie gambe. Diventai rossa come non potete immaginare e mi girai di scatto ad armeggiare con le cialde chiedendo se era forse ammattito e che andare sui tetti gli faceva male al cervello.
    
    Lui rispose che invece gli faceva bene soprattutto alla vista e che avrebbe riconosciuto un paio di calze velate a distanza di mille miglia. Risi nervosamente e senza accorgermene alzai il pantalone della tuta. Wow fu la sua risposta ... e la voce tremante fu la mia: “contento ora ?” Lui non era contento, di più e si sfilò le scarpe tecniche e le calze che coprivano altre calze velate color fumo dove risaltavano come fragole le unghie smaltate. Non crederai di essere l’unica sai ? Mi disse in tono misto tra il severo e lo scherzoso.
    
    Dato che ho finito con un’ora e più di anticipo perché non lesbichiamo io e te ? Hai trucchi
    
    e altro da prestarmi ? Immaginate la mia faccia, rimasi a bocca aperta dallo sconcerto.
    
    Corsi a prendere scarpe per tutte e due (a occhio aveva il mio numero) corremmo in bagno come due ragazzine truccandoci a vicenda ridendo come due scene. Michela (questo era ovviamente il suo nome da Lei) mi chiese in prestito una vestaglia ...
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