1. Dagli inferi per te


    Data: 04/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: martaeteo, Fonte: Annunci69

    ... cosa è una sottomissione! E solo così potrai avere il potere che tanto desideri nelle tue mani!”
    
    La sua voce pacata e ferma non mi lascia scampo. La mia titubanza alla sottomissione è forte, ma la mia sete di avere il potere lo è di più, infinitamente di più.
    
    Ed ancora la sua voce suadente, calma e ferma “Sappi che se accetti le mie condizioni sarai per me e con me slave sempre, la mia supremazia su di te non sarà mai messa in discussione ne da te ne da altri. Se vorrai potremo continuare a vederci in sessioni future o potrai scegliere di non vedermi mai più! Io sono niente per te! Sono qui perché voluto da te! Per farti entrare nella sensibilità altrui! Questo lo devi sempre tenere a mente anche quando non capirai il senso di ciò che ti sto infliggendo! Se è tutto chiaro devi farai una cosa per me”.
    
    Al punto in cui mi trovo la mia mente inizia ad essere in balia della sua….
    
    “Farò questo primo passo”
    
    “Bene, ripeterai dopo di me queste parole:
    
    -Io Dichiaro sotto la mia volontà e responsabilità di voler esser incondizionatamente suo skiavo!-”
    
    I miei occhi si spalancano!
    
    Il mio istinto si rifiuta di già ad una dichiarazione di questa entità. Ma sono forte e so ciò che voglio e lo voglio sopra ogni cosa, per cui con voce fievole ripeto le due parole.
    
    Ma la mia titubanza a ciò è molto forte e lei non può accettare skiavi che non siano consapevoli!
    
    “No! Mio caro! Così non si va da nessuna parte! Devi volerlo e dalla tua voce sento che non lo ...
    ... vuoi! Qui andiamo male! Esigo decisione! Sia ben chiaro! Ripeti e fallo come si deve se no sono già guai per te!”
    
    A quel punto la mia mente vuole rifugiarsi in un attimo di comfort ma Lei li sopra di me non me lo permette come ad aver già intuito che voglio rifugio! Per cui posso scegliere se andare o rimanere!
    
    Ovviamente rimango perché voglio che il felino che è in me esca e se questo è lo scotto che devo pagare allora SIA!
    
    Ripeto la dichiarazione di sottomissione più forte e deciso davanti il suo sguardo da pantera al momento affievolita dall’ambiente circostante!
    
    “Bene, sarai un bravo slave! Ubbidiente e devoto! E magari col tempo potrai essere il mio personale! Ora ci vuole un nome, un nome adatto, un nome da slave come si deve e sarò io a dartelo!”
    
    “Sarai il mio minimus omnium! Il meno di tutto! E per facilitarti al comando ti chiamerò Minus! E’ ora di entrare! Seguimi!”
    
    E così mi trovo davanti una porta bordata in pelle rossa. Zona del privè riservata, non accessibile a tutti ma solo “ai sapienti”.
    
    Apre e finalmente entro.
    
    La stanza è grande con vari anfratti ognuno dei quali ha degli oggetti in tema: poltrone di legno con apposite cinghie, letti di chiodi, ganci a varie altezze per le appensioni, manette, corde, fasce per legare, per bendare, per immobilizzare le prede. Aste di legno di varie lunghezze, croci di S. Andrea sparse in vari anfratti. Candele di cera sparse qua e la, ed ovviamente frustini di vario spessore, di varie lunghezze, e ...
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