1. Dal virtuale alla realtà


    Data: 03/08/2019, Categorie: Etero Autore: Pensierosa, Fonte: RaccontiMilu

    Non avrei mai immaginato che questo incontro tanto atteso sarebbe giunto. Il treno prosegue la sua corsa ed io conto i minuti che mi separano da te. Sono mesi che trascorriamo ogni momento libero a parlare, raccontarci e darci piacere, un piacere così intenso e folle da rendermi inerme e sazia di quell’appetito da troppo assopito.
    
    Scendo dal treno con trepidazione, gli scalini sembrano troppo alti per contenere i miei passi incerti. Lascio il treno alle mie spalle, inizio a guardarmi timidamente intorno e sento le tue braccia attorno a me. Mi hai colta di sorpresa, mi stringi stretta a te come se avessi il timore che io possa svanire ed adagi le tue labbra sulle mie. Non servono parole in quel momento, basta l’unione delle nostre bocche, l’incontro delle nostre lingue che si accarezzano e si intrecciano scambiando calore, voglia, saliva ed eccitazione.’
    
    Ci stacchiamo con fatica, i nostri corpi sono attratti dal desiderio di sentirsi. Mi guardi con i tuoi occhi scuri, mi n prendi per mano e mi guidi mentre io sono in balia delle emozioni.’
    
    Saliamo su un taxi fuori la stazione, mi fai accoccolare sulle tue gambe e finalmente sento la tua voce roca sulla pelle “Benvenuta piccola”. Il viaggio mi sembra infinito, le tue labbra scivolano sul mio collo nudo mentre la tua mano gioca quasi distrattamente con l’orlo del vestito che ho scelto di indossare per te. I tuoi occhi osservano l’autista mentre le tue dita indugiano sulle mie cosce fino a raggiungere la fine delle ...
    ... autoreggenti, sento un ghigno e la tua voce che mi sussurra “Sei così troia, così mia”. Mi fai allargare le cosce e col tuo tocco lieve sali sempre più su, sento il calore della tua mano sulla pelle, nascondo i gemiti nascondendo la bocca nell’incavo del tuo collo e bloccando il mio ansimare con piccoli baci e leccate. La tua mano non mi dà tregua, sale sempre più su fino a sfiorare il pizzo del mio perizoma ormai grondante di umori. Serro le gambe istintivamente bloccando la tua mano, mi rivolgi un sorriso beffardo, mi fermi le gambe con le tue ginocchia e con un colpo deciso del tuo dito mi penetri la fica tremante più volte. Mi guardi negli occhi, sfili la mano ed appoggi il dito sulle mie labbra; ti guardo con sfida, lo faccio scivolare nella bocca ed inizio a leccarlo immaginando che fosse il tuo membro.
    
    Il taxi ferma la sua corsa, stordita ed eccitata scendo come un automa ma ci sei tu a guidarmi.
    
    Entriamo nel portone di un palazzo mentre la tua mano non lascia la mia, inizi ad armeggiare con un mazzo di chiavi e mi fai accomodare in un appartamento in penombra. Ti chiudi la porta alle spalle, ti appoggi allo stipite e mi osservi, il tuo sguardo mi fa sentire nuda.’
    
    Ti avvicini a me, poggi le mani sulle mie spalle e mi sussurri “Spogliati piccola”. Non so se recepire la tua frase come un ordine o una semplice richiesta, per un attimo un barlume di lucidità mi ricorda che sto commettendo una pazzia, che sono in presenza di uno sconosciuto ma i tuoi occhi e la tua ...
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