Esperienza nera… - Racconti Erotici

Esperienza nera…

È noto che gli uomini di colore, di origine africana, siano ben dotati.

In Sicilia ne abbiamo un vastissimo campionario, ragazzi che dopo mille peripezie riescono a sfuggire a terre aride e governi corrotti, che arrivano stremati sulle nostre coste con la speranza, come ognuno di noi, di una buona vita.

La fantasia di giocare con un bel ragazzo africano, credo che l’abbia ogni donna, io l’ho realizzata.

Un venerdì, ormai un bel po’ di tempo fa, liberi dal lavoro, decidiamo di trascorrere un weekend in relax a Catania.

Il lato est dell’isola ci ha sempre affascinato: il cibo, il mare, i paesaggi, incluso il monte Etna, vulcano attivo che ha inspirato fin dall’antichità tanta mitologia e letteratura; terre ricche di storia, cultura, monumenti, barocco incluso.

Sembrerebbe che ad oriente, oltre all’attività sismica ci sia maggiore attività trasgressiva. Sarà vero? Chissà… Fatto è che, arrivati sul lungomare catanese, dopo esserci rilassati nella nostra bellissima SPA ad Acicastello, come sempre ci viene molta voglia e, guarda un po’, ci contatta un bel ragazzo nero.

Lavora in un’azienda cittadina, ha bellissime foto, si porge in modo educato e gentile e ci invita a casa sua, nel centro storico della città, ci avverte che abita con un altro ragazzo con cui condivide l’appartamento, ma che starà per suo conto. Accettiamo l’invito e all’ora stabilita ci ritroviamo in un quartiere popolare e pittoresco dai grandi contrasti, scenario tipico dalle nostre ...

... parti.

Ci accoglie un giovane trentenne, un viso davvero bello, il fisico con muscoli scolpiti dal duro lavoro manuale e non dalla palestra fighetta, è alto circa 180 cm.

Mi colpisce immediatamente il suo profumo, buono e intenso, bastevole per sfatare il luogo comune che le persone di colore hanno un odore pungente. Ha un sorriso da pubblicità, con denti bianchissimi e perfetti, alla faccia di noi occidentali che spendiamo piccole fortune in cure odontoiatriche! Ci fa accomodare in cucina, prepara un caffè, ci presenta il suo coinquilino, un ragazzo di colore simpatico ma non bello come lui.

La casa è un bilocale con soppalco, carina e pulita, i letti sono di sopra. Noto subito che non ci sono porte, bensì tende; penso con un accenno di sorriso malizioso che sarà difficile mantenere la privacy in un ambiente così ristretto e senza poter chiudere nulla… beh, sarà ancora più eccitante.

Dopo pochi minuti di presentazioni e di chiacchere (lui parla l’italiano in modo più che discreto), ci invita a salire la scaletta del soppalco in legno, verso la zona letto. Accettiamo l’invito e cominciamo a salire, e vedo che l’altro ragazzo resta seduto in cucina, in modo diligente.

La mia mise è piuttosto provocante, è primavera ma non c’è ancora caldo, ho dunque le autoreggenti bianche, i tacchi rossi, una gonna rossa a portafoglio sopra il ginocchio, una camicetta bianca trasparente con su una giacchetta, vado avanti sulla scaletta con un po’ di difficoltà e sento perfettamente almeno ...