1. Patrizia: la mia prima matur…ità


    Data: 31/07/2019, Categorie: Etero Autore: cockney, Fonte: RaccontiMilu

    La chat, questa scatola cinese che contiene centinaia di migliaia di nomi di indvidui che, per un assurdo scherzo del destino si trovano, si conoscono e poi…si incontrano. Alcuni incontri finiscono ancor prima dei convenevoli, della stretta di mano o dell’educato scambio di baci sulle guance, altri invece continuano, prendendo corpo sotto fresche lenzuola di raso. Cosi, grazie ad una delle tante chat che vivono e uniscono corpi nella rete, conobbi Patrizia, donna del sud dal forte carisma e dall’innata passione tipica delle donne latine. Era la primavera del 2013, ero rientrato da qualche mese a Roma dopo aver passato 2 anni di studio a Milano, la mia vita sociale stava ripartendo a rilento, cosi a rilento che la chat riempiva le mie serate dal Lunedi al Giovedì. Patrizia la trovai una sera su una delle tante chat tematiche di MSN (ormai quelle chat non esistono più, ma chi naviga da una 15ina di anni le ricorderà sicuramente…) e fu cosi che iniziò la nostra relazione. Lei una 46 enne campana, con un matrimonio fallito alle spalle, una figlia mia coetanea ed un compagno più giovane di 7 anni. Io, un 26 enne universitario prossimo alla laurea, con una storia di 3 anni appena giunta al capolinea e con un astinenza sessuale che durava da un paio di mesi. Le prime chiacchierate furono conoscitive, esplorative, poi iniziò la fase di avvicinamento con Patrizia che mi raccontava della sua monotona routine familiare e lavorativa, fino ad arrivare alla fase di scambio del telefono ...
    ... che anticipava l’incontro. Capii da subito che quella donna era una bomba ad orologeria che aveva bisogno solo di essere innescata, perch&egrave la sua bramosia di godere era pari alla mia voglia di scopare per la prima volta con una femmina matura. Patrizia non cercavo il sesso, Patrizia voleva vedere aumentata la sua emissione di epefedrina, voleva trasgredire e voleva farlo godendo di testa e con il corpo. Ci incontrammo di Mercoledi, e vista la sua situazione “sentimentale” con figlia 20 enne scassacazzi in giro per casa (cosi la definiva quando me ne parlava…) e compagno cornuto e maziato che lavorava rispettando dei turni, decidemmo di vederci a casa mia, anzi dei miei, visto che non disponevo al tempo di una mia fissa dimora. Il cellulare squillò alle 15 ed un accento marcatamente campano mi invitò a raggiungerla nella piazza del paese, posto che le avevo indicato io visto che, abitando in campagna non mi avrebbe mai trovato senza conoscere la zona. La raggiunsi a piedi e pur non avendola mai vista prima se non in foto che potevano essere di secoli prima, la riconobbi all’interno della sua auto parcheggiata in mezzo alle altre che sostavano fuori le mura del municipio. Mi avvicinai e notai che pur accorgendosi di me preferi non scendere. Sulle prima pensai che non scendesse per paura che qualcuno, anche se si trovava a decine di km da casa sua, potesse riconoscerla e sputtanarla con amici e compagno, poi, invitato a salire in macchina capii il vero motivo per il quale ...
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