1. Quando diventai una escort


    Data: 27/07/2019, Categorie: Etero Autore: Lizbeth Gea, Fonte: EroticiRacconti

    Ho pensato a lungo prima di scrivere questo racconto, infatti parla di un periodo, assai particolare, della mia vita, quando per gioco diventai una escort. Quel periodo ha un inizio preciso, Il 31 ottobre 2009.
    
    A quei tempi ero single e lavoravo, come ragazza immaginee, in una nota discoteca milanese.
    
    Come forse avete intuito, tutto iniziò la sera di Halloween e per l’esatezza durante la festa organizzata dal locale dove lavoravo. Ovviamente il party era in costume e ogni dipendente doveva vestirsi ispirandosi al libro di Francis Scott Fitzgerald: Il grande Gasby. Quindi tutti i vestiti dovevano ispirarsi alla moda degli anni 20-30, il festival del glamour,delle frange e delle pailettes. Impiegai un’intera giornata a trovare il vestito giusto, ovviamente pagato dalla discoteca, e optai per un vestitino corto nero con pailette, con una vistosa scollatura sia anteriore che posteriore e delle frange lunghe 20 cm al termine della gonna. Come accessori, inoltre, optai per una fascia nera con una piccola piuma laterale e dei lunghi guanti neri. Allo specchio facevo il mio effetto.
    
    La serata e la festa si svolse tranquillamente, eccetto i soliti provoloni, fino a quando un ragazzo sui trentanni si avvicinò a me e iniziò ad importunarmi. Onestamente era pure un bel tipo, ma i suoi modi di fare erano rozzi e al limite della volgarità.
    
    All’improvviso gli dissi che avrei fatto sesso con lui solo se mi dava 300 euro, che corrispondeva allo stipendio per quella serata, lo ...
    ... dissi solamente per farlo andare via e infatti fu quello che successe.
    
    Ormai erano giunte le due di notte e per fortuna potei andare a prendermi una pausa. Mi stavo dirigendo verso lo spogliatoi quando, con mia grande sorpresa, mi raggiunse il ragazzo di prima, mi spinse da parte e frugando dalle tasche estrasse i 300 euro.
    
    “Ecco i tuoi soldi, ora voglio fare sesso con te”
    
    I miei pensieri furono molteplici: davvero questo ragazzo mi vuole dare questi soldi per fare sesso con me; ora come me ne esco. Con lo sguardo cercavo un modo per scappare.
    
    “Ma, ma la mia era una battuta”
    
    “No cara, ora ho chiesto aiuto ai miei amici e questi sono i tuoi soldi” – Mi prese la mano delicatamente – “E’ da quanto ti ho vista che voglio fare sesso con te, e farò di tutto per esaudire questo mio desiderio”.
    
    Spavaldo mi baciò.
    
    Forse sono pazza io, ma quelle parole e quel gesto mi esaltarono e mi lusingarono. Con un gesto istintivo afferrai quei soldi e dissi sottovoce – “Va bene” – Già l’ho fatto davvero.
    
    Lui trattenne si soldi – “No prima facciamo sesso e poi ti pago, conosco voi donne, siete capaci di scappare ai vostri doveri”
    
    “Ok, però moviamoci”.
    
    Ora conoscevo a memoria quel locale e sapevo benissimo che, al piano superiore, c’era una piccola stanza dove ci si poteva riposare. Indicai al mio corteggiatore di seguirmi e di fare silenzio.
    
    Notai immediatamente che fosse meno spavaldo di prima, anzi era decisamente agitato.
    
    Entrammo in quella stanza, guardai il ...
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