1. Per giocare con entrambi - 2


    Data: 22/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Queste parole sembrarono giungermi all’orecchio da chissà dove e sul momento non ci badai neppure.
    
    “Brave, troie… apritevelo bene!...”
    
    Mi resi conto che qualcuno stava parlando nella stanza. Sobbalzai, per un riflesso
    
    istintivo, e scostato il culo di Giulio, nel cui spacco tenevo affondato il volto, mi girai nella direzione da cui era venuta la voce.
    
    Rimasi a di poco strabiliato: appoggiato con una spalla allo stipite della porta, intento a guardarci, c’era l’altro… un ragazzone biondo… atletico… jeans… e un ghigno lascivo che gli illuminava il volto, mentre si passava leggermente un mano all’inforcatura delle cosce. Richiamato dal fatto che avessi interrotto il lavorio attorno e dentro il suo buco del culo, anche Giulio si riscosse: sollevò la testa e si accorse pure lui del compagno.
    
    “Ehi, ciao.”, gli fece.
    
    “Vedo che avete già cominciato.”, disse l’altro, venendo verso di noi.
    
    “”Non sapevamo quando saresti arrivato…”, si scusò Giulio, togliendomisi da sopra e alzandosi in piedi.
    
    Io mi tirai a sedere.
    
    “Avete fatto bene. Scusami per il ritardo, - continuò rivolto a me – sono Paolo.”, e mi tese la mano.
    
    “Gianni”, mi presentai, stringendogliela.
    
    Era una mano forte e asciutta, che mi trasmise immediatamente un flusso di libidine per tutto il corpo.
    
    “Continuate pure, - fece allora lui – vado a darmi una rinfrescata e vi raggiungo.”
    
    “No, rimani.”, dissi d’impulso, trattenendolo per una mano.
    
    Paolo mi fissò e il suo ghigno si fece ancora ...
    ... più lascivo.
    
    “Ah, ti piace la carne ben condita...”
    
    Ma io gli sbottonavo i jeans, già gli frugavo nella patta, dentro le mutande sudate… trovavo il bigolone ancora molle e glielo tiravo fuori! Paolo scoppiò a ridere.
    
    “Ehi, - lo sentii dire a Giulio – non perde tempo l’amico!”
    
    Fissai il meraviglioso biscio che avevo estratto dalla tana: si stava appena incordando ed era già quasi più grosso del mio in piena erezione! Tirai giù leggermente la pelle carnosa del prepuzio e mi apparve la punta rosata del glande, le labbruzze già roride del taglietto.
    
    Accostai il volto. L’odore era forte, ma non sgradevole: era l’odore del cazzo, del cazzo che ha sudato nel chiuso delle mutande, che ha pisciato da poco, che ha sbavato nell’aspettativa del sesso.
    
    Lambii il taglietto con la punta della lingua: era pieno di liquido viscoso. Lo lappai un paio di volte, gustandone il sapore acidulo. Poi ci avvolsi attorno le labbra e spinsi leggermente, sgusciando il glande e ingoiandolo in un unico movimento.
    
    “Uau!”, esclamò Paolo.
    
    “Gli piace!...”, sentii Giulio che gli diceva.
    
    La morbida prugna era viscida di sugo maturo, mentre la succhiavo avidamente, spremendola fra lingua e palato. Ma durò poco: in breve il cazzo di Paolo raggiunse la piena erezione e dovetti togliermelo dalla bocca, tanto la cappella si era ingrossata, come pure il gambo fremente che non riuscivo quasi più a cingere con le dita.
    
    Allora rimasi a fissare con gli occhi sbarrati quel muscolo guizzante, il ...
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