1. Le mutandine dell’amica di mia figlia (cap 3)


    Data: 15/07/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: PifferaioMagico, Fonte: EroticiRacconti

    ... delle cose molto belle quel negozio ma… costano un po’ care.
    
    — Beh la biancheria di marca immagino non costi poco…
    
    — Immagini bene — chiosa lei, con un sorriso malizioso.
    
    Da casa ordino al telefono due pizze, qualche fritto di antipasto, tiramisù e macedonia. Birre e Coca-Cola a parte. Alla faccia del caldo, che però ora ha rinfrescato con il vento della sera. Veronica sistema la busta del negozio sul letto dell’amica e mi chiede, con tono ancora incerto, un asciugamano per farsi la doccia.
    
    — Puoi prendere quello viola in bagno — dico io, cercando di non farmi accorgere mentre la guardo sculettare.
    
    Non appena percepisco lo scroscio d’acqua nella doccia, mi avvicino furtivamente alla porta del bagno senza sapere bene cosa fare. Ascoltare i rumori provenienti dall’interno? Abbassarsi e guardare dallo spioncino della serratura? Tirare fuori il membro ormai metallico e strusciarlo contro la parete della porta? Leccare la maniglia immaginando freddi e turgidi capezzoli?
    
    Torno per un momento nella camera di Maria Elena e mi avvicino alla busta lasciata sul letto. Attratto dal contenuto acquistato poco prima, immergo la mano sul fondo del sacchetto e la ritraggo con due paia di mutandine bianche infilzate tra le dita.
    
    — Ottimo cotone — penso idiotamente, come se fossi sulla scena di un film porno. Giro l’etichetta come per trovare chissà quale parola magica di incoraggiamento.
    
    E lì succede una cosa strana. La direzione cambia.
    
    Il piano inclinato torna ...
    ... quasi in equilibrio.
    
    Con la coda dell’occhio vedo infatti la sua borsa ai piedi del letto. È semi-aperta (e dunque il coro greco alle mie spalle mi dice che l’occasione fa l’uomo ladro). La allargo con fare silenzioso, accertandomi che l’acqua della doccia scorra sempre copiosa e la porta del bagno continui a restare chiusa.
    
    In mezzo a un po’ di cose (trucchi, elastici, cavetti per il telefono) emerge un’altra busta di nylon, più piccola dell’altra. La scritta è la stessa: Intimissimi. All’interno, due completi - reggiseno e mutandine - con ancora l’etichetta agganciata. Non si tratta di semplice cotone adolescenziale. Questa è lingerie di marca: colore rosso e colore nero. Una seta che fa venire i brividi solo a pronunciarla.
    
    Ma è un’altra la scoperta che immobilizza il mio sistema linfatico. Sollevo una strana ferraglia: un mazzo di chiavi per porta blindata. Con una targhetta attaccata e una scritta. Casa.
    
    Casa?
    
    “Forse è il mazzo di riserva” penso in un millesimo di secondo. Oppure addirittura il mazzo originale. L’orecchio si affina per percepire il minimo rumore. La doccia prosegue.
    
    Perché allora questa messinscena? Perché dovevo trasformarmi in fabbro? E perché, insieme alle due mutandine bianche di cotone, Veronica ha nascosto nella borsa due completi intimi da troia raffinata? Li ha rubati? Le servivano per un incontro furtivo con il fidanzatino segreto?
    
    Mi siedo e mi asciugo il sudore con il dorso della mano. Cerco di collegare i pezzi del puzzle ...