1. Subliminale ma non troppo


    Data: 13/07/2019, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: aliasir, Fonte: RaccontiMilu

    C’è un’immagine nel mio ricordo che ha una fortissima carica erotica e che ha influenzato in molti modi, col tempo me ne sono reso conto, la mia sessualità. In essa c’è un po’ tutto il mio immaginario erotico.
    
    La scena è un pomeriggio estivo, in una villa al mare. La luce è forte, le finestre sono aperte e danno sul giardino, che si intravede verde, rigoglioso. E’ un soggiorno ampio, luminoso, arieggiato. Ero fuori in piscina, ma entro in casa per prendere una maglietta. Ho circa 11 anni.
    
    Gli occhi si abituano all’interno e vedo a pochi metri da me Enrico, il padrone di casa.
    
    Enrico ai miei occhi è “grande”. In realtà avrà 35 anni. Non è alto ma ha le spalle larghe e un po’ di ventre prominente, peloso e scuro di carnagione, caratteristica questa accentuata dall’abbronzatura. Come molti bassi, compensa muovendosi con il peto in fuori, come un galletto, per intenderci. Ha modi sbrigativi e sprezzanti. E’ insomma un tipo autoritario. Con i figli e la moglie, una bionda che sembra un po’ oca, di fianchi larghi e seno generoso.
    
    Enrico indossa un accappatoio rosso e lo tiene aperto all’altezza del bacino, sporto in avanti.
    
    Davanti a lui, seduta sul bordo divano, c’è una donna bionda.
    
    Quella donna è mia madre.
    
    Io non capisco subito cosa stiano facendo, e resto a guardare un momento di troppo.
    
    Lei non può vedermi, ma Enrico si.
    
    Infatti si accorge di me e mi guarda, ma non fa nulla. Anzi, appoggia una mano sulla nuca di mia madre, le stringe i capelli e la ...
    ... tira leggermente indietro, come per darmi modo di vedere bene.
    
    E’ un attimo in cui vedo un grosso cazzo scuro, dalla cappella violacea, lucido di saliva (la saliva di mia madre), ritorto verso l’alto. Mi fa venire in mente una melanzana.
    
    L’uomo mi guarda negli occhi. ora che ho visto può spingere di nuovo la testa di mia madre inconsapevole sul suo pene imperioso.
    
    Io scappo.
    
    Una ridda di pensieri si affollano nella mia testa, da quel momento per sempre.
    
    C’è quest’uomo, che mia madre in qualche occasione ha definito volgare. Un uomo autoritario e sbrigativo.
    
    Mia madre, completamente diversa da sua moglie, anche se come lei bionda. Mia madre ha gli occhi chiari e un portamento da signora. Detesta la volgarità e chi ostenta, che parla con voce sommessa ma tagliente, quando vuole farsi obbedire da qualcuno.
    
    Eppure era lì, che docile succhiava quel nerboruto cazzo scuro come il suo proprietario. Indecente e arrogante.
    
    Nel momento in cui la staccava e poi la riportava verso il suo ventre, non un segno di autonomia veniva da lei. Accondiscendeva remissiva, docile.
    
    C’è quest’uomo che mi guarda, fregandosene di qualunque cosa io possa fare. Anzi vuole che io capisca, che non ci sia equivoco. E’ il suo cazzo quello che mia madre sta ciucciando. E’ indifferente che io possa farmi accorgere da lei. E’ indifferente che possa raccontarlo.
    
    C’è mio padre, che in quel momento è uscito. A comprare i gelati.
    
    C’è la moglie che era rimasta sulla sdraio, sul bordo ...
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