1. Un brusco risveglio


    Data: 22/11/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    I primi raggi di sole del mattino investono con fare prepotente il mio viso, portandomi ad aprire gli occhi e prendere piena coscienza dell’inizio di un nuovo giorno. Nudo, avverto il mio membro in parziale erezione adagiato tra il mio corpo e il materasso. Di fronte al mio volto il tuo, ancora immerso nel sonno, coi lunghi capelli a nasconderne una parte, e il lenzuolo stropicciato a coprire la tua candida pelle. Le tue labbra appena schiuse vibrano quasi impercettibilmente, e il respiro lento e regolare fa si che il tuo corpo prono sollevi a un ritmo costante il velo di cotone che lo cela al mio sguardo.
    
    Penso a ieri sera. Penso a tutte le volte che possiedo il tuo corpo e te. La tua foga animalesca stride con lo stato di quiete nel quale versi. Vedo la tua espressione, ora distesa e rilassata, e la immagino contratta dagli spasmi del piacere. Intuisco, sotto le lenzuola, il tuo corpo abbandonato, e lo bramo teso e sudato, avvinghiato a me. Un fremito mi corre lungo la schiena, fino ad attraversarmi un pene che sento indurirsi al solo pensiero di possederti.
    
    Ci sarà altro tempo per dormire, non questo. Non posso essere l’unico animale sveglio in questo letto.
    
    Lascio scorrere il lenzuolo sulla tua pelle, donandoti un brivido. Fino a lasciarti scoperta e nuda.
    
    Con gli occhi percorro il tuo corpo, le tue forme, la tua carne. Per un attimo penso di svegliarti dolcemente, baciandoti piano, fino a giungere al tuo sesso e suggerne le gocce saporite.
    
    Ma ora ...
    ... non sono un uomo a letto con la sua donna. Sono un animale che giace con la sua femmina.
    
    Fisso i miei occhi sul tuo viso, lasciando scorrere la mia mano lungo la tua schiena. Arrivo al tuo sedere, soppesandolo, apprezzandone la pienezza, la forma, la setosità. Con un dito percorro l’incavo tra le tue natiche, oltrepassandole per fermarmi tra le tue cosce. Lo spazio è sufficiente per permettermi di accarezzare le grandi labbra, giocarci. Sei ancora asciutta ma calda. Un dito scompare con facilità tra le tue carni. Non ti svegli, eppure la tua bocca sembra piegarsi in un sorriso appena accennato.
    
    Il mio indice scava nel tuo sesso accogliente, ne riaffiora, solo per un istante. Il tuo respiro non ci mette che qualche manciata di secondi a farsi sensibilmente più pesante. Le tue palpebre a tremare, prima di rivelare le due pietre preziose che nascondevano. Sei già umida quando la nebbia del torpore, diradandosi, lascia il posto a quella del piacere. Il tuo sorriso si fa più largo, il tuo sguardo malizioso, il tuo respiro affannato, mentre le mie dita prendono ad affondare in due dentro di te, con veemenza. Quando serri le cosce attorno alla mia mano, la strappo via dalla tua intimità, godendomi il tuo sguardo quasi supplichevole. Passo le mie dita, intrise dei tuoi succhi, sulle tue labbra e, quando provi a prenderle in bocca, le sottraggo alla tua fame, lasciando che la sfoghi su di me. Lasciandomi assaporare i tuoi baci famelici conditi dai tuoi umori salati eppure ...
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