1. Monica e Mistress Chanel


    Data: 10/07/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Lesbo Autore: Serena, Fonte: RaccontiMilu

    Vorrei dedicare questo racconto a Monica, ispiratrice e protagonista della storia.
    
    Erano diversi minuti che quello strano biglietto mi passava fra le dita, senza che riuscissi a prendere una decisione. Arrivata alla soglia dei quarant’anni non mi potevo certamente lamentare della mia vita, se non per quella sentimentale che era quasi pari allo zero assoluto. Avevo avuto delle relazioni, ma erano quasi tutte finite col tradimento da parte di lui, o con qualche odiosa frase di circostanza del tipo “E’ meglio che ci prendiamo una pausa di riflessione”, che forse era anche peggio. C’era stata anche una donna, l’unica persona con la quale mi ero aperta quasi completamente, ma alla fine si era dimostrata solo una squallida figura che voleva usarmi per far carriera.
    
    Non mi era rimasto così che quel biglietto, in cartoncino pergamenato con sopra solo il nome Mistress Chanel ed il suo numero di telefono.
    
    Da tempo volevo ‘provare’ la sottomissione, ma avevo troppa paura di sperimentare con un uomo, e per qualche oscuro motivo non avevo mai preso in considerazione l’idea di farlo con una donna, almeno sino a quando un’amica non m’aveva parlato di lei.
    
    Mistress Chanel era diventata con gli anni quasi un’istituzione nel Bdsm, tanto che a volte sembrava più una leggenda metropolitana che una donna in carne ed ossa. Il suo numero me lo aveva dato Silvia, una mia amica sempre alla ricerca di nuove esperienze, che era uscita dal dungeon di Chanel quasi distrutta ma ...
    ... incredibilmente appagata.
    
    “Credimi non ho mai goduto così in vita mia, e lo sai che non sono masochista, ma quella donna è capace di tirar fuori il peggio di te per rendertelo come puro piacere.” mi aveva confessato Silvia dandomi quel bigliettino.
    
    Una telefonata di lavoro interruppe i miei pensieri, ma una volta terminata decisi di fare quel numero, quasi pentendomene una volta udito il primo squillo.
    
    “Chi mi desidera.” mi disse una volte quasi eccessivamente sensuale.
    
    “Pronto mi chiamo Monica, ed il suo numero mi è stato dato dalla mia amica Silvia.” risposi quasi in preda ad un insensato panico.
    
    “Bene abbiamo un’amicizia in comune, ma non mi hai ancora detto cosa desideri.”
    
    “Avere un rapporto con lei.” risposi tutto d’un fiato non sapendo cos’altro dire.
    
    “Viva la sincerità ! Visto che non ti piacciono le discussioni inutili posso vederti anche stasera, dato che mi è saltato un appuntamento, ma sia chiaro se non mi piaci te ne torni a casa senza fiatare.”
    
    Scrissi l’indirizzo su foglietto, chiedendo delle indicazioni dato che non conoscevo la zona, per poi chiudere la telefonata ancora poco convinta di quel che stavo facendo. Prima d’uscire andai al bagno e specchiandomi pensai che in fondo non ero niente male. Dall’alto del mio metro e settanta non avevo bisogno di tacchi vertiginosi per spiccare fra la folla, e le mie belle tette taglia terza abbondante, seppur frutto di un intervento, erano l’invidia di molte mie colleghe. Qualcuno poteva obbiettare che i miei ...
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