1. Una sega come diversivo


    Data: 09/07/2019, Categorie: Masturbazione Autore: marynella, Fonte: EroticiRacconti

    Solita cena di lavoro, soliti colleghi, solita atmosfera tra il professionale e l’ipocrita, soliti discorsi professionali su progetti, finanziamenti, assunzioni, carriera…
    
    Tutto molto solito. Anche i soliti corteggiamenti di persone che vedi una volta l’anno, capiarea, capi struttura, dirigenti e colleghi vari…Ovviamente tutti sanno che sono l’amante lussuriosa dell’amministratore delegato nonché del suo braccio destro, ma proprio per questo tutti i maschietti si permettono di trattarmi come la zoccola dell’ufficio, pur avendo la loro stessa qualifica. In Italia, il fatto di avere una fica perfettamente funzionante al pari del cervello, consente certe libertà idiote!
    
    Ma io ormai mi diverto con questi galletti da pollaio e li tratto come voglio…Stasera sono vestita come mio solito, da zoccola. Vestito nero lungo, scarpe rosso fuoco con tacco 12, un filo di perle e due orecchini molto vistosi, che incorniciano il mio piccolo viso affilato, trucco leggero, il decolté mette in evidenza le mie piccole ma perfette tettine…
    
    Luca è il capoarea di Milano, un bell’uomo con i suoi 45 anni giovanili e palestrati, sposato con figli, è l’astro nascente dell’azienda. Mi fissa di continuo le tette a tavola, mi lancia occhiate sibilline e vogliose, mi rimanda battute sessiste e ammiccamenti neanche troppo velati. Inizia a stancarmi, sebbene me lo scoperei volentieri in altri momenti e situazioni. E’ talmente provocante che mi ha eccitato comunque, ed ho le mutandine bagnate…lui ...
    ... in realtà ha fatto strage di segretarie e colleghe, quindi si sente molto sicuro del fatto suo. Crede che sia la sua prossima preda…lasciamo che sia così ed ho deciso che lo punirò stasera!
    
    A fine cena, invece di prendere un taxi, quasi totalmente ubriaca, chiedo proprio a Luca un passaggio. Lui si accende di voglia, vedo subito il pacco gonfiarsi…salutiamo i colleghi e andiamo al parcheggio sotterraneo. Saliamo sulla sua Volvo fiammante e spaziosa e, appena dentro l’auto in penombra dietro un pilone, Luca inizia a mettermi le mani addosso, ed ha delle mani meravigliose che si infilano decise e sapienti sotto il vestito, raggiungendo subito le mutandine e la micetta umida in un baleno…sussulto, ho una voglia matta di scoparmelo, ma devo resistere! Lui mugugna come un porco in calore, come tutti i maschietti, e sussurra“Marinella, che voglia che mi metti…ti penso spesso…pure quando scopo con mia moglie…cristo che bella che sei…” e via complimenti su complimenti mentre mi palpeggia. Io resisto, faccio la smorfiosa, mi scanso, gli levo le mani dalle mie cosce, poi metto in atto la mia vendetta! Lo guardo tra il timido e il voglioso, e gli dico “beh Luca, mi confondi…non sapevo che ti piacessi così tanto…sei un bell’uomo…ma sai che sono abituata bene in fatto di cazzi…vediamo tu come sei messo!” stimolato nel solito maschilista amor proprio per il pene, Luca si tira giù sul sedile pantaloni e boxer mettendo in mostra un fantastico pisellone, già durissimo e gonfio! Lo guardo ...
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