1. Il venditore ambulante 3 -il ripostiglio- ix


    Data: 06/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio, Fonte: Annunci69

    Da quel sabato sera passò qualche giorno, non incontrai nessuno, sentii via messaggio tutti gli stalloni, tranne Marco che non rispose, e l’unico appuntamento che presi fu quello con il Signor Giovanni che il martedì pomeriggio scrisse un sms –“Salve Gabriele, se ancora interessato a visitare l’appartamento io sono disponibile per giovedì alle ore dodici. Mi faccia sapere per conferma”-. Ovviamente non potevo farmi sfuggire l’occasione e confermai l’incontro. Quando arrivò la mattina di giovedì tanto attesa, sveglio presto dall’euforia, intorno alle nove e trenta, dopo aver fatto una doccia e sbirciato un po’ i tre maschi in veranda, decisi di andare al mercatino per comperare della frutta fresca. Dopo aver indossato una tuta sportiva e aderente uscii dirigendomi tra i mercanti in fiera. Prima di avvicinarmi alla bancarella di Franco scrutai il mio vecchio appartamento alla ricerca di movimenti sospetti. Una volta tranquillo e sicuro di non essere visto e beccato mi incamminai sotto il balcone. –“Buongiorno”- dissi alle spalle del figlio che sistemava i prodotti –“Buongiorno a lei”- , -“C’è Franco?”- domandai –“E’ andato a fare una commissione non penso che tarderà. Le occorre qualcosa?”- , -“Si volevo sapere se avete il pane sardo di ******”- mi inventai la prima cosa che mi venne in mente –“Dice questo?”- indicandomi una confezione –“Si, quello. Me ne da un pacco?”-. Mentre Luigi pesava la confezione e faceva il conto continuai a guardarmi intorno con il terrore di ...
    ... imbattermi in Raffaella che spesso frequentava il posto –“Sono cinque e quarantacinque”- disse distogliendomi dai pensieri –“Facciamo direttamente cinque, so che è amico di mio padre”-. Alzai gli occhi verso i suoi, Luigi mi sorrise –“Ah grazie”- dissi –“Devo salutarglielo quando rientra?”- mi domandò –“Si, me lo saluti tanto e grazie ancora”- , -“Che devo dirgli? Saluti da…?”- , -“Gabriele”-.
    
    –“Ah ok, i saluti da Gabriele il ragazzo che abitava qua sopra”- , -“Si esatto, grazie”-. Mi allontanai perplesso, ma riflettendoci bene Luigi mi conosceva di vista, mi vide più volte in terrazzo e salutare suo padre, quindi mi tranquillizzai e mi incamminai. Era quasi arrivata l’ora di andare a fare visita a Giovanni. Una volta sistemata la frutta e il pane andai in camera per prepararmi all’appuntamento. I tre alla finestre non avrebbero mai potuto immaginare che tra qualche minuto avrei camminato tra loro in quella veranda. Spalancai la finestra e iniziai a spogliarmi rimanendo ancora una volta completamente nudo sotto i loro sguardi. Indossai una canotta larga aperta dall’ascella sino ai fianchi e un vecchio paio di jeans aderente con degli strappi, soprattutto sul didietro, appositamente non infilai nessuna mutandina, volevo far sbirciare da vicino i miei glutei marmorei e ancora abbronzati. Prima di chiudere il balcone incontrai gli sguardi curiosi dei tre. Mi accomodai alla scrivania attendendo l’arrivo di Giovanni che non si fece aspettare, alle undici e cinquanta, con dieci minuti ...
«1234»