1. Per una cena improvvisa........ 2


    Data: 05/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: PassPa, Fonte: Annunci69

    Quando uscii dal negozio vidi che erano passate quasi tre ore da quando di corsa ero entrato per cercare un vestito per la cena. Mi ricordai di mandare un messaggio al mio collega scusandomi per non essere andato inventando una scusa qualsiasi (non potevo certo raccontargli il vero motivo....).
    
    Camminai verso casa e sentivo ch dal culo continuavano a uscire umori vari, nonostante cercassi di trattenerli. Ma il buco del culo era ancora molto largo. Riuscii ad arrivare a casa ed entrando corsi in bagno. Tolsi i pantaloni, accorgendomi che non avevo le mutande (evidentemente nella foga erano rimaste in negozio), e mi misi sotto la doccia. Mentre mi lavavo mi toccai il culo. Era veramente largo, anche se non avevo dolore.
    
    Finita la doccia mi stesi sul divano e mi addormentai ricordandomi quanto e come avevo goduto con due machi magnifici.
    
    L'indomani era sabato, quindi non misi la sveglia. Aprii gli occhi che erano passate le undici. Mi sentivo benissimo e sorrisi pensando al tutto.
    
    Mi alzai, preparai un caffè e mi sedetti in terrazza per godermi la colazione.
    
    Poco dopo sentii il citofono. Quando risposi sentii una voce maschile che mi diceva qualcosa a proposito di misure, o almeno così capii, visto che il citofono non funzionava proprio benissimo. Mi affacciai sporgendomi dalla terrazza, e vidi un uomo davanti il citofono.
    
    Chiamai e lui alzò la testa. Sgranai gli occhi: era il fattorino della sartoria. Mi guardava sorridendo.
    
    Gli chiesi come mai era lì e ...
    ... lui mi disse che non avevamo preso le misure per la lunghezza dei pantaloni e mi mostrò il sacco che aveva in mano.
    
    Gli aprii il portone, aspettai che salisse e per prima cosa (anche un pò preoccupato) gli chiesi come faceva a sapere dove abitavo e il mio nome.
    
    Sorridendo rispose che il cognome lo avevo segnato nell'ordine del vestito, mentre dove abitavo ammise di averlo visto casualmente la sera prima quando me ne andai, visto che anche lui era uscito dal negozio. La cosa era plausibile, e lo feci entrare.
    
    Entrò e in maniera professionale tirò fuori dal sacco il pantalone, un metro, e degli spilli. Mi chiese se potevo indossarli con delle scarpe, così avrebbe preso la misura esatta.
    
    Eseguii il tutto e dopo pochi minuti aveva preso la misura. Mi aiutò a toglierli e li ripose nel sacco.
    
    A quel punto chiesi se gradiva qualcosa, visto che era lì. Mi rispose che vista la temperatura una cosa fresca la gradiva certamente.
    
    Andai in cucina e tornai nel soggiorno con due birre. Lo trovai seduto sul divano davanti la finestra aperta del terrazzo. Ci gustammo alcuni sorsi di birra fresca, mentre ammiravo alla luce del sole il suo corpo che la sera prima avevo visto nella penombra di un magazzino.
    
    Confermai la mia impressione. Proprio bello, eccitante, maschio. Di quelli che mi piacciono e che mi fanno perdere ogni freno e ogni pudore. Quei maschi da cui potrei farmi fare quasi tutto. Evidentemente capì che lo stavo mangiando con gli occhi e sorridendo cominciò a ...
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