1. Dominazione – Storia di Chiara – Parte Prima


    Data: 04/07/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: dominus_furens, Fonte: RaccontiMilu

    Molti credono che spesso sia la necessità a spingere una ragazza alla sottomissione.
    
    Una situazione economica o lavorativa sfavorevole la spingerebbe nelle mani ‘ o forse sarebbe meglio dire inginocchiata tra le gambe ‘ di un uomo che, secondo questo senso comune, il più delle volte disprezza o schifa.
    
    Un falso mito interessante quanto affermato, che pare voler giustificare la sottomissione come un atto solo parzialmente volontario, trovare una scusante psicologica a chi sa concedere tutta sé stessa senza limite alcuno ‘ o forse sarebbe meglio dire superando costantemente i propri limiti.
    
    Non ho mai avuto una slave che non avesse dei limiti. Un buon master non si trova davanti, come per magia, una ragazza disposta a tutto. La differenza sta proprio nel fatto che un buon master è colui che è capace di rendere quella ragazza disposta a qualsiasi sottomissione, a qualsiasi umiliazione. Disposta a superare i limiti che si era imposta lei o che più spesso le avevano imposto l’educazione che ha ricevuto o il contesto sociale in cui vive.
    
    In fondo è una vena più o meno sottilmente masochista quella che spinge una ragazza a rendersi disponibile e aperta ‘ è il caso di dirlo ‘ a tutto e tutti per compiacere un altro uomo.
    
    Le volte in cui mi è capitato, di norma è nato tutto da una battuta, a volte da una mail, spesso da uno sguardo. Certo, quando ti si presenta una ragazza non ti dice: ‘Voglio che tu sia il mio padrone, ti prego sottomettimi a te’; certo, ...
    ... semplificherebbe le cose, ma, in fondo, chi vuole che siano semplici?
    
    Questo tortuoso e teorico preambolo è tutto per introdurre la mia conoscenza di Chiara, una graziosa moretta dai capelli lisci lunghi alle spalle, carnagione appena abbronzata e fisico magro ma senza esagerazioni. Una bella seconda soda quale solo quella di una ventiduenne può essere e un posteriore tondo e proporzionato, senza neppure un accenno di cellulite e che dimostri che l’anoressia non è certo sinonimo di bellezza. Solo apparentemente smaliziata, furono in primis i lampi di ingenuità nei suoi occhi a colpirmi e a interessarmi.
    
    Si trattava di una di quelle conoscenze nate per caso da amicizie comuni, che il più delle volte finiscono in saluti di rito ogni volta che ci si incrocia.
    
    Sarei esagerato a dire che dal primo sguardo sapevo che prima o poi l’avrei vista carponi dinnanzi a me, con lo stretto buchetto allargato dai colpi ritmati della mia verga. Però che l’idea mi attirasse l’avevo intuito già a prima vista, vedendo quei jeans che lo fasciavano così piacevolmente. E credo l’avesse intuito anche lei, visto che non sono solito fare nulla per nascondere queste mie intenzioni. Anzi, al momento dei saluti ho sfruttato l’occasione per sfiorare con la mano quei graziosi fianchi, saggiandone la sodezza, intuendone la freschezza.
    
    A volte basta una piccola situazione come questa: cogliere uno sguardo o percepire un fremito può cambiare l’andamento delle cose, esattamente come è avvenuto allora. Ecco, lì ...
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