1. Situations


    Data: 20/11/2017, Categorie: Etero Autore: DukeGB, Fonte: RaccontiMilu

    – Mi passi l’asciugamanone?
    
    La voce un po’ stridula di Alberta sovrasta leggermente l’audio del piccolo stereo mp3.
    
    Afferro al volo il morbidoso asciugamanone e corro a porgerglielo. E’ lì con il braccio che spunta dal telo della doccia.
    
    – Perché non esci? Davanti c’è un asciugamano pulito per terra, e stai più comoda. Non ti vergognerai di me spero?
    
    – Guarda che ne ho già viste di donne nude. Aggiungo rapido.
    
    – Non mi scandalizzo mica nel vedere anche te.
    
    – E poi se vuoi ti aiuto per la schiena.
    
    Forse è quest’ultima affermazione che la fa decidere, vedo scostarsi il lungo telo di plastica e lei esce con una mano poggiata sul sesso a nsconderlo pudicamente, e l’altro braccio a coprire i capezzoli. Ma è alquanto impacciata e non si accorge di non aver coperto bene il primo che spunta orgoglioso da sotto al braccio.
    
    Le passo una mano dietro alla schiena obbligandola a agirarsi voltandomi la schiena, lei docilmente si lascia guidare acquistando fiducia in me.
    
    Lentamente con il morbido asciugamano inizio ad asciugargli la schiena. La tiene un po’ incurvata in avanti, quasi timorosa potessi vedergli qualcosa. Non voglio asciugarla troppo in fretta, voglio che prenda confidenza con le mie mani, che apprezzi come scorrono con quel poco di morbido tessuto che le separa dalla sua pelle, voglio che le accetti quando il movimento, per caso va un po’ oltre.
    
    E’ così, per il suo delizioso culetto assai sodo che dapprima sfioro, stando con i passaggi al limite ...
    ... delle sue reni. Ed inizio con qualche passata ad arrivare su di una chiappa, ma non dico niente come fossi concentrato sull’asciugatura.
    
    Dopo altri passaggi eccomi a andare oltre sull’altra chiappa, e lì accennando un timido:
    
    – Oops, scusa. A cui lei non risponde, conscia che è proprio inavvertitamente che è successo.
    
    Dopo pochi secondi però commento:
    
    – Carino però. Lasciando a mezz’aria l’interrogazione che ha il compito di forzarla a chiedermi:
    
    – Che cosa?
    
    – Il tuo culettino.
    
    Rispondo io, mentre con una lenta passata avvolgo le due chiappe.
    
    – Carino come si muove. Aggiungo dopo un po’.
    
    – Vien voglia di mordicchiarlo. Lei ride sommessamente.
    
    Ed io ripasso ancora indugiando a lungo tra una parte e l’altra. Lei non si discosta e non accenna a niente, accettando quel mio sfregarglielo. A questo punto azzardando una toccata con la mano, inebriandola prima però di parole, che hanno il compito di distrarre la sua attenzione.
    
    E mentre le dico:
    
    – Ce l’hai bello sodo. Ma cos’è fai dei massaggi o usi qualche crema particolare?
    
    La mia mano non più protetta dallo spessore dell’asciugamano le accarezza una chiappa, stringendogliela leggermente, come a pizzicarla lievemente per poi passare all’altra, mentre lei troppo occupata a rispondermi non pensa a farmi smettere il toccacciamento.
    
    – No, no, non faccio massaggi, non uso neanche nessuna crema. Risponde velocemente.
    
    Oramai il contatto lo sente da un po’ e continuando a massaggiare le chiedo ...
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