1. Sviluppi imprevisti - barcellona (8)


    Data: 25/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio, Fonte: Annunci69

    ... nei suoi intestini. Sotto Carlo, Pino viene sbattuto di riflesso: il suo viso e perduto in chissà quale mondo. La lingua gli pende da un angolo della bocca. È stato letteralmente stuprato dal vigore dei due maschioni e, a quanto pare, non è ancora finita.
    
    Infatti, mentre il ragazzo, esaurito il suo orgasmo, si allontana dai miei amici, Carlo si sdraia sul biondino e gli si struscia addosso, lentamente, ma con un movimento ampio che mi fa immaginare che il suo cazzone stia sprofondando completamente nel culo di Pino. Ciò è tanto vero, che il suo corpo si contrae e si rilassa allo stesso ritmo dell’ondeggiare della schiena di Carlo.
    
    La lingua che mi tortura la rosellina cattura nuovamente la mia attenzione. Ricomincio ad occuparmi della verga di Enrico: la impugno con entrambe le mani e ne succhio avidamente la cappella, masturbandola contemporaneamente. Il gigantone chiude gli occhi e si gode il pompino. Il tipo alle mie spalle mi sfiora un punto che mi manda letteralmente in estasi: le mie labbra si stringono forte intorno al glande di Enrico e lui solleva di scatto il capo. Inizio a salire e scendere con le ginocchia, strofinando il mio solco contro la bocca del ragazzino, che però ha altre intenzioni. Mi prende le chiappe e me la apre: allunga la lingua e attraversa il mio buco. La muove lungo le pareti interne dell’anellino in senso orario. Le percorre più e più volte senza sosta e quelle si rilassano e si schiudono. Una spinta nel bassoventre mi fa spalancare la ...
    ... rosellina e adesso la lingua ha la strada più facile. Ne entra un altro pezzo e la punta raggiunge un tratto della mucosa percorso da non so quale nervo, la cui stimolazione mi fa irrigidire e tremare al contempo.
    
    Mi porto una mano tra le cosce e mi sgrilletto come una troia navigata. Il massaggio insieme interno ed esterno dello sfintere è qualcosa che mi fa impazzire. Quasi incosciente, mi spingo tutto il cazzo di Enrico tra le fauci, fino in gola. Mi strozzo e sbavo abbondantemente, ma lui è sovraeccitato e mi afferra per i capelli e mi costringe a rimanere in quella posizione.
    
    “Sìììììììììììì!!! DAMMI STO CAZZO, MASCHIONEEEEEEEEEE!!!”, urla Pino alle mie spalle, e le sue natiche vengono schiaffeggiate sonoramente dal bacino di Carlo, ormai infoiato e senza più freni. I due ragazzi che lo hanno appena fottuto sono tornati ad appoggiarsi alla parete e assistono impassibili allo spettacolo della monta del biondino.
    
    La lingua dello sconosciuto esce dal mio sfintere. Con la coda dell’occhio lo vedo alzarsi in piedi. Quello che sembra un cuneo formato dalle dita di una mano preme tra le mie natiche. Allungo la mano che ho ancora tra le cosce per verificare la natura di quell’arnese. Mio Dio! Non sono dita! Una cappella delle dimensioni di una prugna pretende di attraversare il mio anellino. Mi libero del cazzo di Enrico e mi volto. Il tipo è solo un ragazzino di appena diciotto, venti anni. Abbasso lo sguardo alle mie terga e vedo che dal suo inguine si protende una ...
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