1. sottomissione, le su opinie


    Data: 25/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: torromato, Fonte: Annunci69

    Il tempo era volato, l’esercizio per la sua figa, anzi, per i muscoli della sua figa era durato più lungo del previsto; lei era esausta, aveva il corpo sudato e tremava, tremava per quel piacere perverso che aveva provato nel dover rimanere aperta ed esercitare quei muscoli. Il caldo, quelle sensazioni date dall’obbligo della sottomissione le avevano dato piacere, e che piacere. Natalya che era li presente e che lei ben conosceva, fece notare che ormai era tardi e non sarebbero riusciti a depilarla, il Paron rimase perplesso, ma poi scuotendo la testa chiese alle astanti di lasciarla in pace per almeno mezz’ora e poi di prepararla nell’altro modo; così Clara chiuse gli occhi e riandò ai momenti che aveva vissuto in quella stanza e fuori,
    
    “ Mi avevano gonfiato, ero proprio una vacca da latte sembrava quasi stessi aspettando un bambino. Quando la donna tolse il beccuccio del clistere dal mio culo. Beccuccio, se si poteva definire tale, era un puro eufemismo perché sia per la forma che per la grossezza era qualche cosa di spropositato per la mucosa del mio buchetto scuro. Aveva teso il mio sfintere fino allo spasimo tanto era grosso. Ma ora, ora era finito. La donna con un fondo di cattiveria lo roteò e lo mosse per provocarmi altre sensazioni. Mi sentivo esposta, quasi in vetrina. Ero circondata dai tre e in più l’occhio della telecamera mi riprendeva fin nei minimi particolari mettendo in evidenza il mio tormento ed il piacere che mi pervadeva. Quando finalmente quel tubo ...
    ... uscì, sentii le mie mucose stringersi ma nonostante tutto persi un po’ d’acqua. E con una risata generale la donna per questa mancanza si sentì libera di darmi uno sculaccione.
    
    Lo fece apposta, perché ero piena come un otre e oltre al dolore provocato da quel sonoro schiaffone mi fece frullare come una botte per tutta l’acqua che avevo nell’intestino. Mi sentii morire ma mi ripresi subito. Fui fatta alzare. La natica mi bruciava e la mia “ Padrona” se così la potevo chiamare, mi indicò uno straccio sul pavimento dicendo “ Pulisci il tuo sporco, non sei neanche capace di trattenerti!” E per me fu un’ impresa…..barcollai, mi doleva la pancia e quei dolori si andavano a sommare a quella forma di eccitazione perversa data da quella situazione in cui mi ero venuta a trovare. La donna mi sorresse per un momento, chiusi gli occhi e andai verso lo straccio, lì in terra sul pavimento. E con mia estrema umiliazione…..” Se mi piego esplodo, non so se ce la faccio a trattenermi, Padrone la prego, la sua cagna le chiede un tappo per il suo culo” Ero persa, disperata, lo avevo chiamato padrone e mi ero definita cagna e in più avevo chiesto di farmi rompere il culo nuovamente. Sapevo che il mio sfintere non ce l’avrebbe fatta a tratte tutta quell’acqua che mi avevano messo dentro. E lui gelido…..” Senza tappo dottoressa Clara, ti devi abituare a girare piena, e se perdi ancora ti inculo io e a seguire l’altro maschio qui presente con l’obbligo di trattenere tutta la sborra che ti mettiamo ...
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