1. Matilde 04-02 - the show must go on


    Data: 25/06/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Alex46, Fonte: Annunci69

    Per esempio a Natale... non ho mai raccontato cosa abbiamo fatto a Natale. Io semplicemente sono andata a casa dei miei, dove ho fatto cena la vigilia e mi sono poi fermata a dormire nella mia vecchia cameretta. Papà e mamma non sono molto anziani, non arrivano a sessant’anni. Li ho sempre adorati, anche ora mi sembrano una bella coppia, lui ora lavora in una ditta in proprio di materiale da cartoleria, lei ha sempre fatto traduzioni dall’inglese e ancora adesso preferisce occuparsi. Anche se la presenza in casa di mio fratello Aldo, che non si decide minimamente a sposarsi, ma neppure accenna a lasciare mammà, dovrebbe consigliare a quest’ultima di non esagerare con i lavori da fare.
    
    Aldo ha due anni più di me, dunque la stessa di Michele, ma è tutt’altro tipo. Ingegnere, fidanzato con Lauretta, la mitica Lauretta che però io sopporto solo a piccole dosi. Ad Aldo invece voglio un sacco di bene, ricambiato.
    
    Così la sera di Natale, tutti assieme per il cenone, mentre il giorno dopo ancora pranzo, ma questa volta senza Aldo e Lauretta, recatisi a casa dei genitori di lei. La sera ero ovviamente distrutta per tutte le buone cose mangiate e bevute, così mi sono ritirata nella vecchia mia casa, che ho tenuto perché di mia proprietà, tanto per mettere un po’ d’ordine e fare il punto sulla situazione.
    
    Debra e Michele, invece, sera a casa dei genitori di lui, che ovviamente non conosco. Il mattino dopo levataccia per il lungo viaggio fino a Tarvisio, a casa della mamma di ...
    ... lei, che invece avevo già avuto modo di conoscere un giorno di settembre, in occasione di una sua visita a Milano. Ero stata presentata come amica a questa donna, che una volta doveva essere davvero bellissima, di una nobiltà di lineamenti incredibile. Vedova da quattro o cinque anni, vive per la figlia unica e naturalmente per il genero.
    
    È una delle principali sponsor dell’«operazione nipote», come in gergo viene chiamata dai miei due compagni. Credo che abbia sofferto drammaticamente nel periodo di separazione di Debra e Michele, non solo per la questione dell’eventuale nipote, ma certamente anche perché lei vede in Michele il figlio maschio che non ha mai avuto. Una donna stupenda, dunque: se non avessi già l’insuperata mia mamma, questa sarebbe quella che vorrei.
    
    Nella mia serata solitaria di Natale avevo dunque riflettuto sulla situazione. E oggi, a febbraio, sono di nuovo un po’ triste e pensierosa. Mi ritornano in mente le mie riflessioni di Natale, cui avevo dato un forte peso sul momento ma che poi erano state riassorbite dalle feste di Capodanno e dalla successiva splendida convivenza con i miei due compagni.
    
    Questa mattina mi sono svegliata con le mie cose, col “mal di pancino”, come diciamo affettuosamente in casa. Debra e io siamo sempre a due-tre giorni di distanza, prima lei, poi io. Ho un forte mal di testa, in ufficio non riesco a concentrarmi pienamente sul lavoro, faccio davvero fatica. I pensieri mi volano sempre agli stessi nodi, cioè cosa fare ...
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