1. Il ragazzino stalker (quinta parte su ionel)


    Data: 23/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Difficilissimo, Fonte: Annunci69

    Ormai avevo capito che Fabietto stava avendo un'influenza totale su di me e ne era ben consapevole. Mi stavo letteralmente sciogliendo dinanzi a lui e alle sue perversioni, lo adoravo, mi faceva eccitare come mai in vita mia. Non riuscivamo a fare a meno di scopare come ricci, lo facevamo ogni giorno e ogni volta si parlava delle mie esperienze avute e future. Fabietto impazziva all'idea di me che scopavo con altri ragazzi e non riusciva più a togliersi dalla testa questa cosa. Soprattutto quello che aveva visto, tra me e Ionel, lo aveva segnato in maniera indelebile e stava spingendo sempre più per farmi ripetere la cosa. Intanto, però, iniziai a fare i conti anche con quei messaggi che mi aveva costretto a inviare al ragazzino albanese Josif. Sapevo che era stata una mossa avventata visto che praticamente neanche lo conoscevo ma soprattutto avevo palesemente dato corda a Josif, che già da un po' mi stava corteggiando su Messenger. Nei giorni a seguire il giovane albanese mi tempestò di messaggi ad ogni ora fino a che, qualche mattina dopo, non si presentò all'interno della mia attività lavorativa. Era da diversi mesi che non lo vedevo, praticamente dalla scorsa estate. Appena lo entrò, il cuore iniziò a battermi a mille, spaventato da cosa avrebbe potuto fare. Non ero solo, visto che lavoro assieme a mia cugina e quindi iniziai a pregare che non dicesse niente di compromettente. La scuola era chiusa da pochi giorni e lui si stava preparando per andare al ...
    ... mare.
    
    Indossava un paio di pantaloncini corti di cotone, una maglietta e un paio di infradito. Lo guardai bene: era molto basso, molto molto magro (quasi scheletrico) ma con un bel culetto e lo sapeva bene, perché amava sculettare e mettersi in mostra. Feci anche caso ai suoi comportamenti e mi accorsi che era veramente effemminato. Si avvicinò a me, approfittando di un momento in cui mia cugina e le dipendenti stavano lavorando e mi sussurrò:
    
    “Ho voglia di farti un pompino”. Rimasi di ghiaccio, mai potevo immaginare che me lo chiedesse in maniera tanto esplicita, anche se dagli ultimi messaggi avevo intuito che aveva per la mente cose del genere.
    
    Gli feci notare che non era il momento ma lui continuò a insistere e capì che avevo poche alternative, avrei rischiato un casino se lo avessi respinto. Gli feci segno di non fare casino e di non dire niente, poi comunicai a mia cugina che mi sarei assentato per qualche minuto. Lo portai nel magazzino e chiudemmo la porta. Josif mi guardava voglioso e si avvicinò lentamente a me, mi poggiò una mano sul pacco e iniziò a strusciare. Prima di iniziare, fui chiaro e gli dissi che ero fidanzato e non volevo né usarlo, né ferirlo e né illuderlo ma lui non sembrò preoccuparsene troppo e mi rispose che gli bastava che lo facessi divertire ogni tanto. A quel punto decisi di lasciarlo fare in tutto e per tutto e vedere fino a dove era in grado di spingersi. Senza farsi pregare troppo, mi slacciò i jeans e me li scese fino alle caviglie, poi poggiò il ...
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