1. Il mio capo


    Data: 20/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: BlackCat, Fonte: RaccontiMilu

    “Giada, vieni nel mio ufficio!” Il mio capo. Così sicuro, così perentorio…
    
    “Eccomi” alza appena lo sguardo per guardarmi velocemente. “Sotto la scrivania!”
    
    Sorrido, oggi sarà una bella giornata.
    
    Mi inginocchio ai suoi piedi, slaccio la cintura e apro i pantaloni. Da quando gli ho regalato quei boxer con il bottone davanti, ne ha comprato uno stock per facilitarmi. Infatti li apro con la stessa facilità con cui apro i pantaloni… e così non corro nemmeno il rischio di sporcarglieli, con il rossetto, con la saliva o con qualche altro liquido più o meno denso…
    
    Mi trovo davanti un bel sesso eretto, ora che l’ho liberato si staglia contro la camicia bianca. Potente e in attesa. Non resisto mai davanti a questa visione: devo leccare… mordo piano la base, e appoggio la lingua, con la mano appoggiata sul lato opposto a spingerlo leggermente verso di me.
    
    Su, su fino alla punta. Arrivo in cima e imbocco piano… solo il glande.
    
    Come risposta sento un sospiro e una mano si appoggia sulla mia testa, a farmi capire che va bene quello che sto facendo. Quindi ripeto.
    
    “Paola? Venga nel mio ufficio!”
    
    Stesso tono perentorio. Perché ha chiamato Paola? Gli do un morso un po’ più forte.
    
    “Mi dica?”
    
    “Mi dica un cazzo!” alza la voce il mio capo… “Mi dica lei piuttosto, cos’è questa cosa? È così che le avevo chiesto di fare il lavoro? Questo rendiconto è quello ufficiale che dobbiamo presentare all’amministratore! È così che le era stato detto di compilarlo?”
    
    Sorrido ...
    ... sotto la scrivania. La sta cazziando. Paola. La più stronza dell’ufficio. Alta, altissima, magrissima, bionda, capelli lunghi, occhi nocciola, ciglia da cerbiatto… eppoi, ce l’ha solo lei. Altezzosa, antipatica e con la puzza sotto il naso. E nemmeno lavora bene. Pensa di avere ragione sempre lei e di essere più brava in tutto, e fa di testa sua anche le cose che vanno fatte secondo una certa regola… come il rendiconto…
    
    Per premiare il mio capo per la cazziata torno alla punta e ingoio lentamente scendendo lungo l’asta. Sospira. Mi piacerebbe vedere la faccia di lei…
    
    “Allora, non risponde? Non le avevo detto di chiedere a Giada come doveva compilarlo?”
    
    “Sì, ma Giada non ha voluto spiegarmi chiaramente come andava fatto, lei non è disponibile a insegnarmi niente!” lo dice con quella vocetta da vittima tipica delle bionde.
    
    Eh, no! Cazzo! Che stronza! Mordo piano i lati dell’asta. Non mi sta bene quello che sta stronza sta dicendo, lui deve capirlo!
    
    “Conosco Giada. Precisa com’è le avrà spiegato tutto nei minimi dettagli. Tra l’altro, com’è che mi presenta il rendiconto oggi, quando doveva consegnarlo già 3 giorni fa? Lo sa che Giada lo stesso lavoro che lei ha impiegato 4 giorni a svolgerlo, e male, lo fa in 1 giorno solo?!?”
    
    “Io…”
    
    “Io cosa??? Vuole ancora lavorare per me? Vuole finalmente imparare ad essere all’altezza di Giada? Giada ha delle abilità che lei neanche immagina!”con un tono di voce vagamente troppo alto, ho appena calato la bocca a ingoiare ...
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