1. La ladra


    Data: 17/06/2019, Categorie: Trans Autore: porcupine, Fonte: Annunci69

    Questa che vado a raccontare è stata un'esperienza vissuta quando ero adolescente. Non avevo ancora ben chiaro nella mente chi ero e cosa mi piacesse. Una cosa però era chiara nella mia mente. Mi piaceva terribilmente indossare lingerie perchè è mi faceva sentire femmina e questo mi faceva stare bene. Il problema era che non avevo molti soldi e mi dovevo arrangiare per crearmi un piccolo e segreto guardaroba. Avevo rubato qualche indumento a mia madre, ma la fattura non mi piaceva. Qualcosa avevo sfilato ad una cugina e quello invece sì che mi piaceva perché lei era un esempio per me. Mi dicevo che se fossi stata davvero femmina volevo essere come lei. Sbarazzina, con i capelli biondi e lunghi. Gli occhi verdi. I seni piccoli ma evidenti. Ed uno sguardo sfrontato da far ammaliare tutti i ragazzi.
    
    A lei avevo rubato un paio di slip neri delicati con i pizzi sgambati. Bellissimo. Quando lo indossavo avevo delle erezioni paurose. Pensavo a lei. Avevo comprato delle calze di nylon nere finissime con i bordi alti e ricamati. Volevo un reggicalze. Mi mancava e lo desideravo tantissimo. Ne avevo visto uno in un grande magazzino. Forse era la Standa, non ricordo bene. Era nero fine ed elegante. La notte pensavo a quel capo. Lo volevo e desideravo indossarlo. Magari uscirci sempre nascosti sotto i jeans. Pensare ad un ragazzo che mi spogliasse e gradisse quel capo e mi regalasse il suo membro per giocarci e goderne. Magari. Tornai più di una volta. Era sempre lì. Sembrava che mi ...
    ... chiamasse. Così decisi di rubarlo. Entrai con il cuore che batteva a mille. Girai nel reparto intimo donna. Delle signore erano intente a scegliere dei reggiseni con le dita valutavano la stoffa, i trini, il colore. Aspettai che non facessero caso a me e presi il reggicalze. Filai in camerino. Mi spogliai dei jeans e indossai il capo non senza essermi riguardata allo specchio. Mi piaceva con quei lunghi braccetti neri che scendevano ad incorniciare il mio sesso. Mi rinfilai i pantaloni ed uscii con molta non chalance. Mi diressi verso l'uscita ma appena attraversai l'uscita un segnale sonoro lacerò l'aria. Una commessa si voltò e mi vide e prima che io potessi scappare mi aveva bloccato il braccio. Le porte si chiusero. Ero in trappola. La commessa, un vecchia becera, mi spinse verso la direzione non lasciandomi il braccio. Lasciammo il negozio per l'ufficio. La porta era chiusa. Ricordo bene la scritta Direttore. Bussò ed entrammo.
    
    - ah è lui
    
    disse il diretto. Ricordo un viso arcigno. Spalle larghe. I suoi piccoli occhi mi squadrarono.
    
    - Bene abbiamo catturato un piccolo ladro.
    
    Si rivolse alla commessa
    
    - cosa ha rubato?
    
    - qualche indumento perché non ha sacche con se
    
    rispose l'acida commessa
    
    Lui mi guardò con uno strano sorriso.
    
    - Lei può andare ha fatto un buon lavoro
    
    disse alla sua dipendente che si girò mi sorrise e se ne andò. Chiuse la porta.
    
    - Cos'hai addosso?
    
    balbettai qualcosa
    
    - Va bene allora spogliati se non hai rubato non hai ...
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