1. Gang bang


    Data: 10/06/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: porcellino_89, Fonte: Annunci69

    Stefano era un giovane studente come tanti, o così si sentiva lui: semplice, spensierato, amante della vita vera, fatta di cose semplici, naturali. Fin da bambino la madre lo portava in una casa di campagna, dove aveva imparato ad apprezzare la semplicità e la naturalezza.
    
    Pochi anni prima un incidente lo aveva costretto su una carrozzina, eppure lui non se ne faceva un cruccio, anzi, conduceva la sua vita in maniera del tutto autonoma, quasi senza pensarci.
    
    Quella sera, appena rientrato a casa, Stefano controllò ansioso le mail. Il cuore accelerò quando vide la risposta all’annuncio per una gang bang in una villa.
    
    Sì, perché stanco di una storia banale e per nulla emozionante, aveva consultato un sito di annunci online e la sua fantasia aveva cominciato a vorticare.
    
    Due sere dopo, Stefano era sul letto, appena fatta la doccia, aveva il cazzo duro che pulsava, la pasticca di V-agra aveva fatto effetto e asciugandosi il glande, il pene si era indurito e ora pulsava.
    
    Fra due ore, cominciava il party e lui era in ritardo. Si vestì di volata, mise il solito deodorante sotto le ascelle e il profumo sul collo, abbottonò la camicia e saltò in carrozzina.
    
    La strada fino alla villa parve non finire mai, ma finalmente dietro una curva apparve il parcheggio col ghiaino fine.
    
    Gli avevano riservato un posto proprio vicino alla porta d’entrata.
    
    Drin-drin…- Chi è?-
    
    - Sono Stefano, il ragazzo in carrozzina! Disse lui con un nodo alla gola.-
    
    La porta si ...
    ... schiuse e un uomo elegante, con una maschera sul viso, gli venne in contro.
    
    -Prego, posso darle una mano?- chiese l’uomo in maschera.
    
    -No, la ringrazio, non ce né bisogno.- rispose Stefano con voce incerta.
    
    -Gradisce una mascherina per mantenere l’anonimato?- proseguì l’uomo, aprendogli la porta e invitando il giovane nella villa.
    
    -Grazie- rispose il ragazzo.
    
    La villa era lussuosa, in stile rustico, ma con un ottimo gusto, c’era il cotto in terra e, cosa ancor più importante per Stefano, non c’erano scalini!
    
    Si fermarono un attimo dietro una porta socchiusa dalla quale trapelava uno spiraglio di luce. Una musica launge faceva da sottofondo ad un coro di gemiti di voci maschili e femminili che facevano intuire chiaramente cosa stesse accadendo.
    
    -Hemmm… scusa, dovrei chiederti la quota di partecipazione alla festa…- disse l’uomo in maschera.
    
    Stefano trasalì, maledicendosi per non aver dato subito i soldi.
    
    L’ospite, una volta messi i contanti nel taschino, aprì la porta, facendo accedere il ragazzo al salone principale in cui si stava svolgendo l’ammucchiata.
    
    La sala era spaziosa, con una luce soffusa. Due grandi divani erano affiancati alle pareti, alle quali erano appesi svariati quadri. Per terra erano stati messi anche molti materassi, sui quali si dimenavano e serpeggiavano una ventina di persone, fra uomini e donne, come un groviglio umano.
    
    Stefano deglutì. La sua timidezza lo paralizzò di fronte ad un tale groviglio di corpi, compatti e in ...
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