1. La ragazza del mio socio


    Data: 06/06/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Milordiscreto, Fonte: Annunci69

    ... tavolo della cucina.
    
    Mi alzai e avvicinandomi a lei le misi entrambe le mani sul culo cominciando a palparla.
    
    Aveva un bel sedere sodo, la palpai prima sopra l'accappatoio e poi sotto.
    
    Le alzai quindi l'accappatoio lasciandole scoperto il sedere; lei portò le mani sulle natiche e le allargò mostrandomi il suo orifizio in tutta la sua maestosità.
    
    Il mio cazzo spingeva così forte nelle mutande da farmi quasi male; mi slacciai lentamente i pantaloni mentre lei si sistemò un ciuffo di capelli con una mano mentre con l'altra continuava a tenere spalancato il culo.
    
    Marta si risollevò in piedi voltandosi e inginocchiandosi di fronte a me.
    
    "Lascia che ti aiuti", disse guardandomi negli occhi; "sei mio ospite", disse ancora.
    
    Mi slacciò i bottoni dei pantaloni facendomeli scendere fino alle ginocchia, poi mi abbassò delicatamente i boxer fino a che il mio membro non le spuntò davanti al naso.
    
    Marta lo fissò come un bambino fissa un cono gelato in una calda giornata d'estate; lo prese in mano e cominciò a segarmi piano piano tornando sorridente a fissarmi negli occhi, poi se lo mise in bocca e cominciò a succhiarlo.
    
    Marta sapeva usare la lingua come poche ragazze sapevano fare, per abitudine o forse per dono naturale spompinava meglio di una dea.
    
    Quando dopo diversi minuti se lo lasciò uscire di bocca si riposizionò a novanta gradi sul tavolo, si sputò sulle dita di una mano e cominciò a massaggiarsi delicatamente la vagina.
    
    Mi avvicinai a lei, le ...
    ... slacciai la cintura dell'accappatoio e lo sollevai lasciandole nuovamente scoperto il culo, quindi presi in mano il membro e dopo averlo maneggiato per qualche secondo scostai la sua mano e glielo spinsi con decisione nella figa.
    
    Un urlo di godimento uscì dalla bocca di Marta appena si sentì penetrata.
    
    Cominciai a muoverlo lentamente dentro di lei per poi aumentare sempre di più il ritmo.
    
    Marta ansimava come una cagna accaldata.
    
    Continuai a fotterla a ritmo sempre più sostenuto, di tanto in tanto le tiravo qualche schiaffo deciso sulle natiche e le chiedevo di girarsi per prendermelo in bocca.
    
    D'un tratto mi chiesi come avrebbe reagito se avessi provato a infilarglielo nel culo.
    
    Mi feci coraggio e decisi di violarglielo senza chiederle il permesso; tirai quindi fuori il membro dalla vagina e glielo spinsi nel culo con decisione.
    
    Marta tirò un urlo di dolore.
    
    "Scusa, ho sbagliato buco!", dissi imbarazzato.
    
    "Stai attento cazzo!", disse Marta ancora sofferente.
    
    "Scusami tanto", dissi fingendomi dispiaciuto nascondendo invece la mia enorme soddisfazione.
    
    "Non fa niente...", disse lei; "ma stai attento", aggiunse mentre cercava di riprendere fiato.
    
    Non sapevo se prendere quel "non fa niente" come una autorizzazione a continuare nel culo così decisi di chiederglielo.
    
    "Posso continuare qui o preferisci di no?", le dissi accarezzandole l'ano.
    
    "Fai piano ti prego...", disse quasi sussurrando.
    
    Non me lo feci ripetere due volte. Ripresi in mano il ...
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