1. Chiappe al sole (per non parlare delle poppe)


    Data: 06/06/2019, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: Key_Seven, Fonte: RaccontiMilu

    ... vimini e mi misi a scrivere.
    
    Guardai anche il pisello che avevo tra le gambe e gli dissi ‘e tu fai il bravo che oggi si lavora’.
    
    Ma non è facile scrivere un romanzo ad alta concentrazione erotico- pornografica e al contempo non avere delle erezioni naturali, infatti, all’ora di cena quando la cameriera entrò col carrello del cibo avevo il cazzo teso come un palo e tutto fuori dal costume.
    
    Guardare la cameriera, una moretta magrissima e bassetta di massimo vent’anni non aiutava di certo.
    
    Parliamoci chiaro, non era uno splendore ma un buco è sempre un buco e quella aveva l’aria di averlo davvero stretto. ‘Dove la servo?’ disse seria.
    
    ‘Sul balcone grazie. Mi piace la brezza marina specie dopo il tramonto’.
    
    ‘Ok ottimoooooooooooooooooo’ di botto la sua espressione era cambiata. Si era avvicinata abbastanza per vedere la mia trave dura e la cosa le aveva fatto un discreto effetto…
    
    ‘O mi scusi io… Non sapevo che…’.
    
    ‘Non ti preoccupare cara non c’è nulla di male…. Anzi dammi pure del tu. Io mi chiamo George’.
    
    ‘Pia pia piacere….’ annuì mentre mi avvicinavo.
    
    ‘E tu sei?’ ‘Tina’.
    
    ‘Che bel nome’ dissi mentre già con la mano palpavo i suoi aderenti pantaloni neri della divisa.
    
    ‘Dai vieni che ci rilassiamo insieme’ lei non disse nulla ma neanche provò a trattenersi quando afferrata per la mano la portai sul balcone.
    
    A quel punto mi voltai e la baciai sulla bocca. Pochi istanti e iniziò a gemere.
    
    Nel frattempo le mie mani non stavano certo a far ...
    ... nulla. Una le afferrò i pantaloni e li slacciò mentre l’altra li faceva scorrere lungo le magre gambe da ragazzina…. La mano tornò all’attacco, abbassò il lembo delle piccole mutandine bianche e con prepotenza le afferrò la vulva cespugliosa.
    
    Prima che potesse dire qualcosa la stavo già sgrillettando con la mia solita maestria.
    
    La camicia e il reggiseno calarono subito dopo rivelando due tettine minuscole ma tenerissime che non potei fare a meno di mettermi a succhiare mentre la invitavo a sederci uno in braccio all’altro sulla poltrona di vimini.
    
    ‘Ma sei pazzo? Ci vedono… Dai andiamo dentro’.
    
    ‘Ma dai Tina che è buio, chi vuoi che veda’ e vincendo ogni sua restrizione me la feci sedere in braccio mentre il mio cazzo cercava l’ingresso della sua patatina….
    
    ‘Ummmm ma sei vergine?’ sospirai sentendo la fatica di aprirla.
    
    ‘No sei tu che hai un braccio invece che un cazzo’.
    
    ‘Si vero… Fa molto male amore?’.
    
    ‘No, no…. Spingi che poi passa’ e intanto già si dimenava ansiosa di averlo tutto.
    
    ‘Prendi la pillola?’.
    
    ‘Ummmm… Chi io? No no’.
    
    ‘A ok… Allora sto attento io’ dovevo sempre fare attenzione con le troiette così giovani. Prese dalla foga non si contenevano e poi era un attimo fargli il pieno e lasciargli un bel regalino. Meglio evitare complicazioni e venire fuori. Tanto più che quel faccino da troietta una sborrata in bocca sembrava meritarla ampiamente’.
    
    Tina cominciò a venire una, due, tre volte… Si aggrappò alle mie spalle e con tutta la forza ...
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