1. Non avrei voluto,ma è successo


    Data: 17/09/2017, Categorie: Etero Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... tette e le sue parole accompagnarono la scopata
    
    Dalla prima volta che ti ho visto ho desiderato far l’amore con te .
    
    Hai un culo splendido, sei una figa splendida e pompava ,pompava.
    
    Non capivo piu’ nulla
    
    Si alzo’ e mi infilo con dolcezza un dito nel culo; ebbi un attimo di tensione.
    
    Nessuno era mai entrato li
    
    Ma poi mi rilassai
    
    Lui voleva anche quello, lo capii dopo. Continuo’ con un dito, poi ne mise un altro.
    
    Ero cosi’ eccitata che sentii solo un leggero fastidio
    
    Poi usci dalla mia figa e lo poggio sul mio forellino.
    
    Gli dissi no ,non l’ho mai fatto. Mi fai male.
    
    Prosegui’ e riusci’ ad infilare con una spinta il glande. Stavo per urlare dal dolore ,diede un’ altra spinta ed entro completamente nel mio culo.
    
    Urlai dal dolore.
    
    Dissi: esci ,esci.
    
    Ma lui: e’ entrato, ferma non mi muovo finche non ti passa il male:fu cosi’.
    
    Dopo un tempo che mi sembro’ infinito riprese a muoversi.
    
    Fu piu’ fastidioso che doloroso.
    
    Su suo suggerimento mi masturbai per coprire con il piacere il dolore. Funziono’.
    
    Poi disse: basta masturbarti, sei pronta.
    
    E mi inculo’ per davvero; tenendomi per i fianchi inizio’ un dentro e fuori stravolgente. Aveva preso completamente la mia verginita’.
    
    Infine usci completamente per poi rimetterlo senza fatica,lo fece un po’ divolte, ormai la strada era aperta
    
    Ma tenne a conto il mio piacere.
    
    Rientro’ in figa e mi scopo’ da indemoniato. E mi parlava.
    
    Troia ,ti è piaciuta farti fare il culo? Ti ...
    ... piace quello che ti sto facendo?E mi scopava . Ed io: si ,si
    
    Senti il mio uccello? Ho i coglioni pieni. È una settimana che non scopo e non mi tocco aspettando questo momento. Sai, speravo di chiavarti. Sentivo che dietro quella faccia da signora perbene si nascondeva una troia.
    
    Continuo’: devo svuotarmi le palle, non ne posso piu’
    
    Mi porto’ ad un orgasmo devastante e mentre dicevo: vengo, vengo.
    
    Anche lui disse: vengo ,ti riempio.
    
    In quel momento non pensai che non avevo nessuna protezione e rischiavo di rimanere incinta.
    
    Venni e e percepii distintamente i suoi schizzi dentro me e questo amplifico’ il mio orgasmo.
    
    Mi toccai in mezzo alle gambe,mi aveva davvero riempito. Quanto sperma aveva scaricato?
    
    Si stacco’ e si sedette sulla poltrona, io mi lasciai cadere ai piedi della poltrona con la testa appoggiata sulla sua pancia e sull’uccello ormai in ritiro.
    
    Ne approfitto’ mi poggio’ la cappella alla bocca.
    
    Io, ancora invasata, lo presi in bocca e gli feci un lungo pompino. Stavo recuperando il tempo perduto. Lo vezzeggiai come un neonato,lo leccai, succhiai,lo baciavo.
    
    Lui mi diceva: guardami negli occhi mentri lo lecchi.
    
    Lo facevo. In quel momento ero sua. Poteva chiedermi cio’ che voleva
    
    Torno’ sad alzarsi prepotente. Era merito mio. Ne ero orgogliosa.
    
    Ancora mi sorpresi a guardarlo come un idolo. Lui volle completare l’opera mi fece alzare su lui e lentamente mi fece calare sul suo uccello, che da lui fu guidato sulla rosetta. Mi auto ...
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