1. Diario di Paola - giorno 0


    Data: 01/06/2019, Categorie: Masturbazione Autore: happysun013, Fonte: xHamster

    ... loro amore dovevano ballare davanti a me col pisello di fuori… piccoli giochi infantili lo so, ma fu un bell’inizio.
    
    Alle medie le cose cambiarono, i corpi soprattutto cambiarono. Io che non portavo reggiseno ero tenuta sott’occhio dai maschietti in fase di pubertà, e io non facevo niente per nascondermi. Anzi.
    
    Non vedevo l’ora che ci fosse una supplenza per potere giocare con i maschietti della mia classe. Ci mettevamo in ultima fila e tra una provocazione e un’altra, ci scappava un pisello di fuori, una toccatina, una sega… ricordo che ogni volta che c’era una supplenza, qualche ragazzo tornava a casa con i pantaloni macchiati…
    
    La prima sega che feci venne quasi prima del primo bacio serio.
    
    Eravamo in classe, ultima ora in supplenza. Ero seduta come al solito nell’ultimo banco, con un tipo che mi piaceva parecchio. Lui mi aveva chiesto di uscire il sabato pomeriggio, e io per tutta risposta, gli chiesi se volesse uscire per scopare; pensavo diventasse paonazzo, ed invece, tranquillamente, mi disse che poteva anche succedere. – ah si? Bè allora fammi vedere il pisello – gli dissi – se mi piace esco con ...
    ... te! –
    
    Senza battere ciglio, abbassò il pantalone della tuta per mostrare il suo pisello già eretto. Non era un pisellone ma comunque faceva la sua buona figura. – Prendilo. Vedi se ti piace. E soprattutto se mi piace come lo tocchi allora potremmo anche scopare sabato. – Convinto e sfacciato, e io per tutta risposta non potevo tirarmi indietro. Così allungai la mano e cominciai a toccarlo, a segarlo… lo scappellai, facendo finta di seguire la noiosa conversazione del prof supplente con la secchione i primo banco, mentre lui sembrava tranquillissimo.
    
    Tolsi la mano e me l’avvicinai alla bocca, ci misi su tutta la saliva che avevo e ripresi a segarlo. La mano scivolava meglio e lui apprezzò quel gesto e quella scorrevolezza. Ad un certo punto non riuscì più a resistere e se ne venne… gli tenni stretta la cappella, e riuscì a farlo scolare pian piano… aveva tutta la peluria tutta impastata di sperma come la mia mano.
    
    La tolsi e lo guardai, sorridendo, poi mentre lui mi guardava, avvicinai la mano alla bocca e mi succhiai quello che avevo raccolto.
    
    Lui sorrise, poi tirò su il pantalone della tuta e andò in bagno. 
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