1. Cugini, complici, e signora.


    Data: 31/05/2019, Categorie: Maturo Sesso di Gruppo Anale Autore: FishnetBBW, Fonte: xHamster

    ... essere interrotti dal ritorno improvviso della balia.
    
    M. passò a farci visita senza preavviso, forse per sincerarsi che non facessimo disastri. Avemmo il tempo di ricomporci a malapena, ancora arrossati e ansimanti per una mattinata di corpo a corpo particolarmente intensi, ma lei non sembrò avvedersene.
    
    Portava come altre volte un vestito a fiori comodo ma piuttosto aderente, un pezzo unico che scopriva braccia, gambe da poco sopra il ginocchio e la scollatura sotto cui premevano seni che si sarebbero detti morbidi come nuvole. Scarpe sobrie con un tacco non altissimo, che lasciavano dita e gran parte del piede scoperti, scarpe che abbandonò subito adagiandosi sul divano. Aveva una femminilità matura ed esplosiva che non si curava affatto di nascondere. Portava a testa alta anche la sua età, viaggiava al tempo nei tardi 40, li mostrava tutti e con fierezza. Era indipendente e non sembrava disposta a farsi mettere briglie.
    
    Seduta sul divano con noi ai suoi fianchi come guardie del corpo, dopo gli aggiornamenti particolareggiati sulle nostre situazioni sentimentali, prese un giornale e si mise a sfogliarlo, punteggiando le immagini dei corpi seminudi con commenti ironici e maliziosi e espressioni divertite, guatandoci di sottecchi. Sguardi e commenti che del resto ricambiavamo incollando gli occhi sui suoi seni contenuti con qualche difficoltà da un reggiseno candido e sulle gambe lunghe e ancora toniche su cui l'orlo dell'ampia gonna si ritraeva pericolosamente, e ...
    ... diffondendoci su ciò che avremmo voluto fare ai corpi nelle foto.
    
    Fantasticavo sui suoi capezzoli, probabilmente mi sarei sborrato addosso solo vedendoli, avevo un'erezione che era difficile nascondere. Andai in bagno e mi masturbai.
    
    Di ritorno e leggero li ritrovai sul divano, ma M. si rinfrescava con un ventaglio, la mano sopra i calzoncini di mio cugino. Aveva ancora un'espressione divertita sulle labbra, ma lo sguardo era cambiato. Mi fissava sulla porta, per niente turbata, non abbassò lo sguardo e non smise di muovere la mano sulla patta molto evidentemente rigonfia, sotto cui quel cazzo che conoscevo a memoria doveva essere già scappellato e pronto, come un cavallo ai cancelli di partenza.
    
    Posò il ventaglio e si sistemò la gonna disarcionando le gambe, mostrando senza fretta gli slip bianchi leggerissimi e minuscoli, attraverso le quali occhieggiava l'ombra di un folto pelo. Mi invitò a sedere, appoggiando la mano sul cuscino. Mi mise la mano sull'uccello, trovandolo molto abbacchiato per la sorpresa e il turbamento. Corrucciò le labbra rassicurante, mi prese la mano e la fece scivolare tra le sue gambe. Il contatto umido delle sue mutande e la carne delle sue cosce morbide e lisce mi fecero rifluire il sangue. Seguii i calzoncini che si alzavano inesorabilmente, e lo osservò anche lei. Con movimenti esperti mi accarezzò il cazzo soddisfatta, senza mai smettere di fare lo stesso con F., il cazzo del quale stava ora strabordando dai calzoni lasciando intravedere ...