1. Da imprenditrice a schiava! 03


    Data: 30/05/2019, Categorie: Prime Esperienze Tabù Autore: BelMoroItaliano, Fonte: xHamster

    ... scaffali di merce quasi vuoti. Tra due file di scaffali c'è una pila di 4 o 5 bancali di legno alta circa 50 centimetri con qualche cartone sopra, i magazzinieri non ci sono. Guarda Andrea con aria interrogativa «Ho fatto preparare questa “pedana” prima dai ragazzi, ma non hanno idea a cosa serva, pensavo di fargli una sorpresa. Sali qui sopra e mettiti a quattro zampe»
    
    Faccio come mi dice.
    
    «Girati da quella parte» così io non vedo chi arriva e chi arriva la prima cosa che vede è il mio culo in bella mostra.
    
    «Ok, adesso aspetta qui, vado a chiamarli, quando torniamo cerca di fare la tua parte, ascolta e capirai»
    
    Mentre sto pensando a quello che succederà da qui a poco, sento Andrea nello spogliatoio che parla con i magazzinieri «So che avete chiesto un aumento a Raffaella ma visto il periodo di crisi non può concedervelo» a questa frase seguono alcuni commenti irriverenti del tipo “ma cazzo...”, “quella puttana...”,“sempre la solita scusa”, “quella troia...” ovviamente so che sono rivolti a me, loro non sanno che sto sentendo tutto altrimenti non mi direbbero in faccia queste cose.
    
    Andrea li zittisce e riprende la parola «Comunque Raffaella sta apprezzando il vostro impegno ed ha deciso di concedervi almeno un premio una-tantum» adesso i commenti cambiano tono: “evvai!!!”, “era ora!”, “ma sul serio?”
    
    «Si, sul serio, Raffaella vi aspetta di la per comunicarvelo personalmente. Andiamo.»
    
    Sento i ragazzi uscire dallo spogliatoio e venire verso di me, appena ...
    ... girano l'angolo e mi vedono, lì, nuda, che gli aspetto, restano di sasso, sembrano non capire, allora do un senso alle parole di Andrea “fai la tua parte”. Mi giro leggermente verso di loro e dico «Ragazzi, ecco il vostro premio!» Ancora confusi si girano verso Andrea «Cosa aspettate, è vostra. Ma prima una cosa soltanto, consegnatemi i vostri telefonini, nessuno deve filmare o fotografare quello che avverrà tra poco e sia chiaro tutto questo deve rimanere solo e soltanto tra noi».
    
    Un “ma certo” quasi all'unisono accompagna la consegna dei telefonini nella mani di Andrea.
    
    Si avvicinano a me, mi girano intorno, tentennano. La situazione paradossale mi sta facendo eccitare, essere un oggetto per coloro che fino ad oggi erano dei miei sottoposti che neanche consideravo mi sta facendo bagnare. “Ma cosa state aspettando, sono qui per esaudire ogni vostro desiderio” vorrei gridargli, quanti vorrebbero scoparsi la propria titolare solo per vendicarsi dell'oppressione capitalista sulla classe operaia? (Ho anche il tempo per qualche considerazione da sindacalista).
    
    Finalmente le loro mani cominciano a toccarmi, mi toccano le tette, mi sfiorano le natiche, mi accarezzano la schiena. Piano piano le loro attenzioni si fanno più audaci, le mie tette vengono strizzate al limite del dolore, le mie chiappe vengono schiaffeggiate, le loro mani senza più riserve cercano la mia figa, qualche dito più avventuroso ci si infila anche dentro, uno lo sento che cerca di farsi strada a fatica ...
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