1. Ai suoi piedi senza nemmeno rendermene conto


    Data: 23/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: cartavetrata, Fonte: Annunci69

    Ci eravamo contattati su un’app, lui era davvero un tipo molto affascinante e ci sapeva fare. In poco passammo al sentirsi al telefono. Mi colpì la sua voce calda e gentile, ma al contempo ferma ed autorevole. Mi disse ad un certo punto che mi aveva inquadrato e che secondo lui avevo bisogno di uno come lui che lo indirizzasse verso le sue reali inclinazioni. Io lì per lì non capii. Lui disse che si capiva che ero uno che voleva essere sottomesso, che non c’era nulla di male, ma che ancora non ne avevo preso coscienza. E prese a raccontarmi con il suo bel fare delle sue esperienze con tipi come me ancora inconsapevoli e di come ancora oggi lo ringraziassero.
    
    Io nel frattempo, tra lo spaventato e l’eccitato, cominciai di tanto in tanto a toccarmi, la sua voce mi eccitava. Ma no, non credo che l’avrei assecondato, ero pronto a prendere una scusa. Non avevo mai fatto quelle cose, non era da me, se si fosse saputo…
    
    Come se mi stesse leggendo nella testa, mi disse che comunque ci teneva a conoscermi e che per non mettermi in imbarazzo ci saremmo incontrati fuori in un caffè vicino da lui. Accettai, in fondo cosa sarebbe potuto accadere, no?
    
    Arrivai sotto casa sua dieci minuti prima del previsto, non mi rispondeva. Nulla, l’ennesimo bidone.
    
    Erano passati altri dieci minuti rispetto all’orario per cui avevamo appuntamento, stavo per andare quando mi richiamò al telefono. Il tono era diverso, era abbastanza mortificato e si scusava, aveva avuto un contrattempo, era ...
    ... lercio e doveva ancora darsi. Ne avrebbe avuto ancora per mezz’ora. Insistette perché salissi, mi avrebbe fatto trovare aria condizionata, una bibita e ghiaccio, visto che fuori si crepava dal caldo. Lì per lì, avevo un calo di pressione e non badai molto, accettai e salii. Trovai la porta semiaperta e lui che da un’altra stanza mi invitava ad accomodarmi e servirmi. C’era un bel fresco, la bibita mi rintemprò.
    
    Dopo una ventina di minuti lui uscì tutto bagnato avvolto con un telo dal pube in giù. Devo dire che rimasi piuttosto impressionato. Lui lo notò, non spiccicò una parola, mi guardava con risolutezza. Io ero totalmente imbarazzato e impanicato, quello sguardo mi faceva sentire nudo e indifeso.
    
    Ad un certo punto mi disse perentoriamente: "Spogliati troia”
    
    Ero come ipnotizzato, lo feci immediatamente. Lui si avvicino, mi mollò un ceffone. “Hai dimenticato di dire ‘Sì, Signore’, hai capito?
    
    “Sì, Signore”.
    
    “Bravo”
    
    Mi accarezzò e palpò, mi girò, come se fossi un oggetto da controllare. Ad un certo mi spinse con forza sulle spalle per farmi inginocchiare.
    
    “Non muoverti troia”
    
    “Sì, Signore”
    
    e si allontanò.
    
    Tornò dopo 5 minuti con un collare nero di pelle in mano. Me lo mise intorno al collo. Si liberò dal telo e mi mise davanti il suo cazzo barzotto. Mi venne naturale avvicinarmi con il viso, ma lui prontamente mi bloccò tirandomi per i capelli, mi mollò uno schiaffo e uno sputo in faccia.
    
    “Cosa cazzo credi di fare, puttana? Ti ho dato forse il mio ...
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