1. Irene, la collega (Ep. 2 – Il giorno dopo)


    Data: 19/05/2019, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Etero Autore: Raccontami_lu, Fonte: RaccontiMilu

    Le ore dopo quella conversazione furono all’insegna della riflessione più totale.
    
    Ho letto e riletto le sue parole parole, i suoi messaggi, era tutto così nuovo e inaspettato.. Non potevo fare a meno che eccitarmi ad ogni sillaba che rileggevo.
    
    Temo di aver perso il conto delle volte in cui le mie mani sono scivolate sotto alle mie mutande per afferrare il cazzo e iniziare a muoverlo su e giù alla strenua ricerca dell’orgasmo.. Mi sarò masturbato 5, 6 volte? o forse 10?
    
    Ricordo di aver smesso solamente quando all’improvviso il telefono si era spento. Non mi ero nemmeno accorto che la batteria era arrivata allo 0%, e avevo bellamente ignorato i messaggi che mi dicevano fosse scarica.
    
    Così attaccai il telefono alla corrente, spensi la luce e mi misi a dormire..
    
    La notte fu piena di pensieri. Ricordo distintamente i miei sforzi per sognare Irene, di portarla nel mio subconscio per farla mia, per poter continuare a scoprirla e spogliarla. Ci volle un po’ per riuscire a prendere sonno, e Irene non mi venne a trovare nei sogni, che gran peccato!
    
    La mattina dopo mi svegliai con un senso di tristezza addosso, sapevo che quel giorno Irene riposava e che non l’avrei vista in negozio. Mi feci forza per alzarmi dal letto e fare colazione. Mi trascinai in auto e mi instradai per andare verso il capolinea del tram alla volta del lavoro. Il viaggio fu un continuo affacciarsi al finestrino per osservare la città in movimento, con la musica nelle orecchie e una valanga di ...
    ... pensieri per la testa. Ricordo che osservavo le persone in modo totalmente apatico, pensando e cercando di capire quante fossero le occasioni della nostra vita che non sfruttiamo.. Quante persone ci passano affianco e cadono nella nostra totale indifferenza, quando magari potrebbero essere proprio quelle a sconvolgerci la vita da un giorno all’altro. Così aveva fatto Irene con me, quel pomeriggio per me cambiò tutto, primo fra tutti il modo in cui iniziai a pensarla e guardarla. Non era più la semplice collega da salutare a inizio e fine turno, bensì la mia complice intima per condividere un gioco fatto di sperimentazioni, eccitazioni, intese e sguardi, di rotture dalle consuetudini e dagli schemi ai quali la mia idea di sessualità era abituata. Ma forse stavo viaggiando troppo con la testa.. Forse quella del giorno precedente era stata solamente una debolezza, un bisogno momentaneo, un fenomeno sporadico di una donna che non era disposta ad ignorare la propria intimità e il proprio bisogno di ricercare la complicità e il gioco negli occhi altrui, i miei in questo caso. Del resto Irene era così, ve l’ho detto.. Se voleva qualcosa se lo prendeva senza esitare troppo, dicendolo nel modo più esplicito e sintetico possibile. Non ci girava attorno ai problemi, se doveva esprimere un concetto preferiva farlo in modo analitico e crudo, a volte risparmiandosi il tatto per dar priorità all’esplicitazione.
    
    Cambiai playlist mettendo qualcosa di più vivace e che potesse farmi svagare un ...
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