1. 144 – Papi, spacca il culo a sua figlia Arianna


    Data: 15/05/2019, Categorie: Etero Incesti Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... molto stretta.
    
    Percorsero ancora circa un chilometro e serpeggiando fra le campagne si imbatterono in una cascina pregevolmente ristrutturata. Oltre il cancello aperto, un vialetto in ghiaia conduceva ad una tettoia coperta adibita a parcheggio. Spense il motore e con estrema galanteria, Guido andò ad aprire la porta ad Arianna proteggendola con l’ombrello.
    
    Pochi passi e trovarono una porta con le tendine ricamate ai vetri, la aprirono e si trovarono davanti ad un bancone antico tipo quelli delle osterie dei tempi andati. Il pavimento era in listoni di legno, parecchio consunti e scricchiolanti. Alcuni metri più avanti un arco in mattoni a vista dava accesso ad una grande sala; Arianna contò una decina di tavolini apparecchiati con delle tovaglie bianche e rosse a quadroni. Tutti i tavoli meno uno, erano occupati da diversi clienti che tutti assieme facevano un po’ di caciara. Una cameriera li accolse e dopo aver chiesto a Guido se aveva prenotato li accompagnò al tavolo, rimanendo in piedi in attesa dell’ordinazione. L’uomo, che sicuramente era già cliente abituale, disse alla ragazza che preferiva non scegliere dalla carta e che desiderava che le servisse il solito menù. Dopo una mezzora, durante la quale la cameriera portò loro un numero incalcolabile di antipasti, iniziarono ad arrivare i primi e poi i secondi con i relativi contorni. Verso le sedici, entrambi satolli, si alzarono soddisfatti, si complimentarono con lo chef e pagarono il conto.
    
    Arianna pensò che ...
    ... con quella cifra, al Grand Hotel di Rimini, non li avrebbero nemmeno fatti entrare al ristorante.
    
    Fuori, il tempo non era cambiato, pioveva ancora a dirotto e i due si infilarono di corsa in macchina. Guido pilotò l’auto fino alla statale, poi girò in direzione contraria a quella di casa. Arianna, chiese spiegazioni al babbo e lui le disse che le avrebbe fatto una sorpresa.
    
    Venti minuti dopo, il bravo paparino, parcheggiò l’Audi sotto la pensilina di un locale, l’insegna al neon color rosa fosforescente recitava: “Six Love”.
    
    Entrarono e Guido disse ad una avvenente ragazza il suo cognome, lei li accompagnò fin dentro ad un locale illuminato con luci soffuse, spiegò loro alcune notizie fondamentali , chiuse la porta e se ne andò. Arianna guardò ammirata ed entusiasta quella location, al centro della prima camera, un giaciglio a baldacchino, interamente di colore bianco, tutt’attorno una nebbiolina tiepida che diffondeva nell’ambiente circostante un intenso profumo di spezie orientali. Sul letto, ordinatamente piegati, vi erano due asciugamani e due accappatoi anch’essi bianchi con in rilievo il logo Six Love. Alcuni scalini scendevano verso il basso e davano accesso ad un’altra grande stanza, dentro alla quale, in un atmosfera molto coinvolgente, fatta di soffuse luci azzurrognole, si trovava una mini piscina dalla quale uscivano fumi profumati alle essenze. A fianco della piscina, una sauna per due, massimo tre persone, una consolle con alcuni comandi per mixare la ...
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