1. UNA SCOLARA SPECIALE – LA PRIMA LEZIONE – 2


    Data: 14/05/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: F.P., Fonte: RaccontiMilu

    Ero in anticipo, ma faticai a trovare il numero tre di Via dei Tigli. Comunque fui rinfrancata del fatto che l’accesso era del tutto anonimo e non vi si accedeva da una scala, ma dava sul piano strada, attraverso un tortuoso corridoio a più uscite. Quando suonai guardinga e timorosa alla porta, mi accorsi anche che nessuno poteva vedermi, sempre che quel qualcuno non si fosse diretto dove andavo io. Proprio un posto discreto. La signora Luana venne ad aprirmi con un lindo camice bianco.
    
    L’ingresso era una piccola reception formata da un angolo d’attesa con un discreto bancone elegante. Vi erano delle poltroncine e il classico tavolino accanto ad un portariviste che notai conteneva anche qualche sconveniente rivista per uomini.
    
    “Tu sei?”
    
    Mi chiese allungando la mano.
    
    “Mi chiamo Rosa.”
    
    “Hai già pranzato?”
    
    “No, non ne ho avuto il tempo.”
    
    “Allora mangiamo qualcosa insieme. Vieni.”
    
    Mi fece passare attraverso una porta con scritto “privato” e arrivammo in una cucina attraverso un piccolo salottino e ci sedemmo al tavolo. Mi guardò attentamente per un tempo che mi sembrò troppo lungo, poi si alzò prese un vassoio di tramezzini dal frigo, due piatti di plastica, una bottiglia di acqua minerale con due bicchieri e li dispose sul tavolo.
    
    “Hai bisogno di un lavoro extra? Qui il lavoro non ti mancherà certamente. Anzi bella come sei, faranno la coda per inzuppare il biscotto con te.”
    
    In quel momento ebbi un tuffo al cuore e sentii mancarmi le gambe, ...
    ... ma mi feci forza e continuai.
    
    “No, no, non è per questo. Ho bisogno di aiuto. Del suo aiuto.”
    
    Vedevo lo stupore sul suo volto e allora mi confidai, sciorinando tutto quello che aveva dentro, come ad un confessore.
    
    “Mi sono sposata tre mesi fa, ma credo che mio marito non aspetterà ancora per molto e se non cambia qualcosa, credo che penserà seriamente di lasciarmi.”
    
    E le dissi, come un fiume in piena, che mi ero sposata da poco perché che ero innamorata pazza di lui e lui di me e che, finalmente, avevamo coronato il nostro sogno, ma già in viaggio di nozze erano iniziati i nostri problemi.
    
    Ogni volta che mio marito si avvicinava a me, io, pur ardendo dal desiderio, provavo un dolore terribile alle sue manovre e, morale della favola: a tre mesi dal matrimonio ero ancora vergine. Al ritorno del mio scellerato viaggio di nozze avevo fatto tutte le analisi possibili, ma il professore cui mi ero affidata, mi comunicò che non avevo nessuna malformazione e niente di patologico; era una semplice dispareunia di origine psicogena che, com’era arrivata, se ne sarebbe andata via da sola. Mi disse che la mia dispareunia nascondeva un vaginismo d’ordine psichico che poteva derivare da un trauma, da una paura o addirittura da una mia fobia della sessualità. Mi prescrisse delle sedute con una psicologa che io feci, per poi sentirmi dire che probabilmente erano tutti i freni che mi erano stati autoimposti dalla mia rigida educazione che non riusciva a coniugare il mio ...
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