1. La sua prima volta


    Data: 13/05/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: nonnaenipote, Fonte: Annunci69

    La cappella turgida era finalmente appoggiata allo stretto anello sul quale, con cura, avevo cosparso abbondante saliva. Sentivo lei, sotto di me, fremere come una ragazzina, un po’ preoccupata per la paura di farsi male, un po’ per l’emozione.
    
    Alla prima leggera spinta la cappella si lasciava avvolgere poco a poco. Quando fu entrata abbastanza stetti lì, immobile, a sentire il suo fiato leggermente affannato e a godermi quell’anello aderire al cazzo mentre la cappella riprendeva il suo volume dopo l’ingresso in paradiso.
    
    Piano piano spinsi ancora. Le sue mani stringevano le lenzuola, la sua faccia affondava sul cuscino per attutire i mugolii disarticolati, ma armoniosi ed eccitanti al tempo stesso, che emetteva mentre il cazzo durissimo si faceva strada dentro di lei. Mi fermai a godermi l’estasi quando fui completamente dentro.
    
    “Marco, sai di essere il primo cavaliere che espugna questa fortezza, vero?”, disse lei con quello splendido accento francese che non aveva perduto nonostante i 40 anni vissuti in Italia.
    
    La risposta alle parole di Jacqueline fu uno spasmo che fece inturgidire ancora di più il cazzo provocando in lei un piccolo brivido.
    
    “Sì, cara. Lo so. E mi fa impazzire l’idea di essere proprio io ad avere in questo momento il grande privilegio di sverginarti da dietro alla vigilia del tuo settantaduesimo compleanno”.
    
    “Oh, amore…”, fece lei portando alla bocca l’indice della mano sinistra piegato. L’avevo vista fare così altre volte mentre godeva ...
    ... col cazzo piantato in fica. E mentre pensavo a questo gesto capii che Jacqueline cominciava ad apprezzare il fatto di sentire il suo culo pieno del mio cazzo.
    
    E cominciai a muovermi avanti e indietro con estrema lentezza, per aprirmi la strada per bene e non farle male in alcun modo.
    
    Avanti e indietro. Dalla cappella alla base. Lentamente, ma spingendo il cazzo sempre più a fondo, fino a darglielo tutto e sentire i coglioni sbattere contro la fica incredibilmente bagnata.
    
    “Non mi faccio male”, disse rispondendomi mentre impazzivo di piacere. Le baciavo la schiena e affondavo la cappella nelle sue viscere, in profondità. Lei iniziava a rilassarsi, ed ebbi la tentazione di toccarle la fica con una mano per farla venire per la prima volta in vita sua col cazzo in culo.
    
    Poi pensai che sarebbe stato deleterio in qualche modo. Un culo vergine, che si stringe troppo attorno al cazzo negli spasmi di un orgasmo può comportare effetti ritardati spiacevoli. Non voglio rischiare di pregiudicarmi un futuro di magnifiche inculate. Sarà meglio più avanti, quando il suo orifizio anale sarà aperto meglio.
    
    E mentre pensavo questo e mi perdevo sempre nel piacere, pensai che sarebbe stato meglio non forzare troppo le cose e venire in tempi brevi. Esploravo il suo culo ormai non più vergine da un quarto d’ora quando la verga sempre più tesa esplose tutta la sborra calda nella pancia di lei. Più la riempivo del mio piacere, più ansimava impazzita. Col cazzo ancora piantato dentro le ...
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