1. La nevicata


    Data: 13/05/2019, Categorie: Etero Autore: amolafi, Fonte: Annunci69

    Quando si sposò la cugina di Anna volle invitare anche me:
    
    "Così conosciamo anche il tuo fidanzato."
    
    Visto che c'ero già io con la macchina il fratello di Anna si defilò dall'invito.
    
    Il matrimonio era in un paesino dalle parti di Clusone dove la famiglia di Anna aveva un piccolo monolocale dove spesso andavamo a passare le domeniche pomeriggio a letto .
    
    Eravamo io, Anna, sua madre e la sua sorellina di dodici anni e per strada raccogliemmo anche una "vecchia" zia, una burrosa ultracinquantenne, più vicina ai sessanta che ai cinquanta.
    
    All'uscita dalla chiesa cominciavano a cadere i primi fiocchi di neve ma scendendo verso Lovere, dove c'era il ristorante, era diventato nevischio che, nel tardo pomeriggio dopo il pranzo nunziale, era diventata neve.
    
    Senza le catene e con la strada piena di neve procedevo con molta precauzione per evitare di perdere il controllo della macchina. Arrivammo al paese che c'erano almeno una ventina di centimetri di neve sulla strada non ancora pulita dai mezzi spartineve. Ero molto preoccupato per il ritorno ma cercavo di non darlo a vedere mentre la mamma di Anna era molto spaventata all'idea di affrontare quelle strade e propose di fermarci per la notte e ripartire il mattino seguente con il chiaro e le strade pulite.
    
    Da casa della zia telefonai a mia madre per tranquillizzarla ma poi si presentò un problema: Nel piccolo appartamento di Anna c'era solo un letto matrimoniale, dove avrebbero dormito lei, sua madre e la ...
    ... sorellina, poi c'era solo il tavolo e le sedie della cucina. Io dove avrei dormito? Nel piccolo paesino non c'erano alberghi o locande e non potevo certo mettermi in macchina per andare a cercarne, tanto valeva andare a casa.
    
    Intervenne la zia, che abitava sullo stesso pianerottolo della palazzina, dicendo che nel tinello aveva un divanetto:
    
    "Non è un granché ma i giovani dormono dappertutto e poi è solo per questa notte."
    
    Anna aiutò la zia a preparare il giaciglio di fortuna mettendo un lenzuolo, un cuscino e un paio di coperte e poi andammo tutti a dormire. A parte la scomodità del divanetto il problema era un altro, la stufa a legna era rimasta spenta per tutto il giorno ed io avevo un freddo boia e non riuscivo a scaldarmi. Mi alzai e presi il mio cappotto e la giacca per metterle come coperte ma muovendomi al buio urtai una sedia facendola cadere.
    
    Pochi secondi dopo la zia accese la luce e chiese cosa fosse successo, le dissi che avevo freddo e lei, dopo una breve riflessione:
    
    "Se non ti da fastidio dormire con una vecchia cicciona puoi venire nel mio letto che c'è una bella trapunta e li non soffri il freddo."
    
    Accettai e mi misi sdraiai quasi al bordo del letto per non disturbare e nel tentativo di scaldarmi i piedi ogni tanto li sfregavo tra loro. Sentii i piedi della donna avvicinarsi ai miei, erano come due borse d'acqua calda e dopo un attimo di imbarazzo cercai di infilare i miei in mezzo per scaldarmi meglio. I miei movimenti e i suoi avevano fatto in ...
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