1. In caduta libera (9)


    Data: 13/05/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Sara_2001Bis, Fonte: EroticiRacconti

    La mattina appena sveglia m’incamminai verso la cucina, presi un caffè, latte e biscotti, con il pigiama ancora indossato salii le scale e mi diressi verso la mia camera per prepararmi ad andare a scuola.
    
    Sull’uscio della camera incontrai Elsa, sempre perfetta, con indosso una tuta e scarpette da ginnastica pronta per la sua solita maratona ginnica mattutina, come mi vide baciandomi sulla fronte mi ringraziò per averla coccolata la sera prima, e strizzandomi l’occhio corse giù dalle scale e scomparve dietro il pesante portone.
    
    Dopo essermi vestita e preparato il necessario per la scuola, salutai Elisabetta mentre faceva colazione, lei mi strinse in un abbraccio e sussurrandomi all’orecchio disse “quando mi fai godere con la tua diabolica lingua”.
    
    Stringendomi nelle spalle dissi che poteva disporre di me quando voleva, così ridendo e con uno sguardo malizioso, appoggiando una mano sul mio sedere, Elisabetta disse questa sera sarò tutta per te, ora scappa a scuola altrimenti farai tardi.
    
    Le lezioni si susseguivano senza grandi emozioni tra fatti storici e poeti con idee stravaganti, poi la mazzata di matematica con la verifica sullo studio degli asintoti delle funzioni, che con maestria conclusi senza difficoltà. La campanella suonava la fine della giornata scolastica. Uscendo da scuola Marta mi prese improvvisamente per un braccio lasciandomi in gola un urlo di spavento, con cattiveria mi strattonò portandomi verso la sua auto, dicendomi con voce roca e ...
    ... spietata, ”ora vieni a casa con me, o firmi i documenti o ti svergino con le mie mani”, cercai di opporre resistenza quando un suono sordo anticipa la mano di Marta che si fa molle e lascia la presa, mentre il corpo si accascia al suolo, come una visione Elsa comparve dietro di noi, mi chiede di aiutarla a caricare il corpo inerme di Marta in macchina.
    
    Arrivati alla villa scendo dall’auto e vado verso l’ingresso, stranamente mi aspetta Elisabetta, con passo morbido mi si avvicina chiedendomi di seguirla. Entriamo in casa, accompagnandomi nel suo immenso studio e porgendomi una sedia mi invita a sedermi, poi con voce tranquilla “ti devo dare una brutta notizia, tuo padre ha avuto un incidente e purtroppo è precipitato con l’elicottero in Canada, stanno cercando di recuperare i resti” incredula chiesi conferma ed Elisabetta senza parlare allargò le braccia, io corsi da lei singhiozzando e disperandomi, con fare materno mi abbracciò per ore fin quando, anche le ultime lacrime furono finite. Restammo ore a parlare, senza accorgersi che la notte era già inoltrata, Elsa bussò delicatamente alla porta dello studio e dopo aver ricevuto il consenso di entrare si precipitò ad abbracciarmi e a consolarmi, era la prima volta in vita mia che assaporavo il calore umano così disinteressato. I giorni successivi furono concitati, avvocati e notai si susseguivano come in un film, parenti non ne ho quindi mi sono risparmiata la processione.
    
    Volata in Canada con Elisabetta, incontrai Marta che ...
«1234...»