1. Turno di notte


    Data: 09/05/2019, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Thunder, Fonte: RaccontiMilu

    Il ronzio delle ventole era il solo rumore che permeava l’ufficio; accadeva sempre a quell’ora, quando la stanchezza inizia a prendere il sopravvento e inizi a desiderare di essere nel tuo letto anzichè di fronte a un monitor. Anche Gabry se ne stava appoggiata con le gambe sul tavolo, cercando di prendere una posizione abbastanza comoda ma che al tempo stesso non la accompagnasse nel mondo dei sogni. I numeri filavano veloci sugli schermi, a differenza dei minuti che invece sembravano non passare mai.
    
    “Che ne dici di un caffè, socio?” disse biascicando in mezzo a uno sbadiglio. “Questa cavolo di nottata sembra eterna…”.
    
    Ci avviammo pigramente verso la macchina del caffè, cavallerescamente la lasciai uscire per prima dalla porta. Seguendola, notai una volta di più la perfezione del suo corpo, la giusta quantità di curve in una figura non troppo alta. Gli occhi furono immancabilmente calamitati dal suo culo, così tondo e perfettamente fasciato da quei jeans sdruciti. Il pavimento flottante scricchiolava sotto i nostri piedi, l’unico rumore presente in tutta l’ala. Arrivammo davanti la macchinetta, luogo di ritrovo nelle consuete pause caffè.
    
    “Il solito espresso senza zucchero?” le chiesi. Premetti senza aspettare la risposta, dopo cinque anni passati insieme come colleghi avevo imparato a conoscere bene le sue abitudini. La macchinetta si avviò con un rumore un pò soffocato, anche lei forse stava accusando l’ora. Stavo contemplando i suoi lunghi ricci castani quando ...
    ... un sibilo annunciò che la bevanda era pronta. Sollevai con attenzione il bicchiere e glielo porsi ruotando la mano in maniera tale da costringerla a venire in contatto con la mia. Sfiorare la sua pelle e le sue dita era sempre un piacere, quelle dita che così tante volte, nei miei momenti di piacere solitario, avevo immaginato stringersi attorno al mio cazzo.
    
    Stavo inserendo le monete per la mia dose di caffeina quando la sentii imprecare. “Cazzo, che sbadata che sono. Questa proprio non ci voleva”. Mi girai e notai subito una grossa chiazza di caffè sulla moquette grigia. “Come se non bastasse, ora mi toccherà anche pulire”. La donna delle pulizie aveva già fatto il consueto e sbrigativo giro e quella macchia vicino all’ingresso andava assolutamente tolta. Sempre che l’indomani non si avesse avuto la voglia di sentire il cazziatone del capo.
    
    Ci armammo di carta assorbente inumidita ed iniziammo a tirar via il caffè dal pavimento. Se non altro si stava in movimento e questo aiutava a far passare la botta di sonno. Dopo aver consumato il mio primo foglio di carta, con scarsi risultati, mi alzai per andarne a prendere un altro in bagno. Al ritorno vidi Gabry in ginocchio concentrata a strofinare il pavimento.
    
    “Ehi Cenerentola, guarda che la mezzanotte è passata da un pezzo!” la canzonai.
    
    “Altro che Cenerentola, qui ci vorrebbe la bacchetta della fata turchina…”
    
    Mi inginocchiai accanto a lei e il mio sguardo cadde sulla scollatura, che, data la posizione, si era ...
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