1. fantasia di una mia ex schiava


    Data: 06/05/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: unempioasceta, Fonte: RaccontiMilu

    Lo sta aspettando. E’ più di un mese che non si vedono. Ma non lo ha mai sentito lontano. Popola le sue fantasie. Quando S arriva è in ritardo di poco, è vestito bene, ha un buon profumo ed è come al solito sicuro e affascinante. La bacia, l’abbraccia, le passa la mano sotto la gonna per sentirla calda e nuda sotto i vestiti. “Siediti, dobbiamo parlare” le dice. Mettono due sedie una di fronte all’altra, lei si sistema in modo da avere le ginocchia divaricate, le gambe aperte perché sa che ogni atteggiamento di chiusura lo allontana. Lui le guarda i piedi ben calzati nei sandali coi tacchi alti, la camicetta aperta sul seno pronto al suo tocco, coi capezzoli già duri al primo sfiorarli.
    
    Le passa una mano dietro al collo per avvicinare la sua bocca al bacio mentre le stringe la vita. Poi la lascia andare e le dice. “A, sono otto anni che facciamo all’amore. Ti ho scopata in tutte le posizioni, ti sei inginocchiata ai miei piedi, mi hai leccato, mi hai preso il cazzo in bocca, ti sei messa a quattro zampe per me, hai mangiato e bevuto dalla ciotola del cane, ti ho pisciato addosso e ti ho fottuta prima che potessi asciugarti, ti ho legata, incatenata, frustata, ti ho masturbata, ti ho fatto sedere sulla mia sedia con le braccia ammanettate e un vibratore tra le gambe, ti ho fatta, piangere, urlare, ti ho riempito la bocca e la figa di sperma bollente, ti ho fatto dormire nuda, ti ho fatto camminare per la strada con le catene sotto il vestito e un fallo d’acciaio ...
    ... telecomandato tra le coscie. Ti ho chiamata troia e puttana. Ti ho umiliata e mi hai obbedito, per me ti sei sentita schiava e grata di esserlo. Questo ora non mi basta più. Gli altri devono sapere quale docile cagna tu possa essere, quale umile serva, meretrice capace di eccitare e subire qualunque uomo.” Lei chinò il capo e assentì, sì, era inevitabile. “Io ti prostituirò, A, nel peggiore dei modi, ma tu dovrai chiedermelo, vedrai che ne proverai piacere perché ne darai molto a me. Lo desideri?” “Sì, S, farò ciò che mi chiedi”. “Allora vieni, ti devi preparare”.
    
    La condusse in macchina verso un appartamento di periferia. Lì entrò in una stanza perfettamente quadrata, senza finestre, con nessun mobile salvo una sedia di plastica trasparente appoggiata su una superficie a specchio. Il pavimento era di marmo e così le pareti. C’era un gabinetto senza porta e in un angolo una pelle di antilope e una coperta di lana ruvida.
    
    “Spogliati” le ordinò “tutto tranne i sandali”. Lei obbedì. Lui le guardò il corpo nudo, le rotondità del seno e delle natiche che avrebbe offerto ad altri, il ventre morbido, , le gambe ben tornite, i lunghi capelli e la bocca socchiusa. “Starai qui da sola questa notte, senza mangiare, e senza abiti, potrai sederti sulla sedia di plastica e guardarti il sesso nello specchio, ricordati di tenere sempre le gambe aperte. Potrai dormire, nuda, sulla pelle di animale che ti pungerà e la coperta ruvida che ti pruderà sulla pelle. Il tuo corpo dovrà preparasi a essere ...
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