1. Emmaus50


    Data: 02/05/2019, Categorie: Etero Autore: Emmaus50, Fonte: RaccontiMilu

    Una calda estate di 25 anni fa, in Grecia; un’isoletta sperduta nell’azzurro cristallino e trasparente del mare Egeo; in una casetta bianca, appena fuori del borgo come arroccata su una piccola altura che fronteggia questo meraviglioso mare trasparente e cristallino, tutta nuda e portandomi a spas’so la mia invadente pancia, vado in camera da letto dove Alessandro continua a dormire beato e tranquillo, dovendo recuperare le energie spese durante questa “folle” notte.
    
    No, non abbiamo fatto l’amore, perché da quando sono entrata nel quarto mese di gravidanza, abbiamo deciso di comune accordo di non avere più rapporti sessuali penetrativi, per timore che possano nuocere al feto… forse non &egrave vero, forse &egrave solo una sciocchezza, ma entrambi preferiamo così; ed io gli sono grata di questa sua “accortezza” anche perché le mie risposte agli stimoli sessuali sono cambiate radicalmente come se le mie zone eroticamente attive si siano spostate più in superficie, sulla pelle… “trasmigrazione epidermica”, la chiama ironicamente Alessandro… e pro’vo uno strano, insolito ed intenso piacere nell’essere accarezzata, toccata, palpata, massaggiata, anche baciata, su tutto il corpo ma non raggiungo più l’orgasmo… o meglio, anche il mio orgasmo &egrave cambiato, facendosi più lento, meno vibrante e forse più lungo ed intenso ma la penetrazione mi provoca quasi dolore… non so se davvero fisico o non piuttosto solo psicologico… comunque sia, Alessandro si &egrave adattato in fretta a ...
    ... questo mio nuovo modo di “godere”, fatto di carezze, di baci, di sfioramenti e di contatti.
    
    Ma questa notte era la nostra prima notte di “luna di miele”… e mi &egrave occorsa poca fantasia, ma molto tempo e fatica, per ridurlo nello stato di totale spossatezza in cui versa ancora questa mattina.
    
    Infilo il costume da bagno, una specie di prendisole con una ridicola gonnellina a pieghe che dovrebbe nascondere la mia pancia e invece sembra messa lì apposta per dire: guardate, guardate come sono bella grossa e tonda! Sopra ci annodo un pareo leggero e trasparente e raccatto la borsa da mare, già pronta dalla sera precedente.
    
    Inviando un ultimo, silenzioso, bacio al mio bell’addormentato maritino, esco nel sole che comincia a farsi brillante.
    
    Scendendo verso il porticciolo acquisto dai negozietti che si affacciano su questa che dovrebbe essere la strada principale del paese e che mi pare invece uno sconnesso viottolo di campagna, un po’ di provviste (pane, formag’gio greco, feta, pomodori, frutta, una bottiglia di acqua minerale), mi fermo all’unico bar, sulla spianata del piccolo molo, per mangiare un dolcino… io ne potrei fare a meno ma lei… la mia pancia… proprio no… e poi mi cerco un pescatore che con la sua barchetta a motore mi porti, circumnavigando l’isoletta, a qualche spiaggetta deserta ed isolata; navighiamo, sciabordando lentamente, sulla superficie trasparente di questo mare cristallino; il pescatore mi lancia occhiate ammirate ed ammiccanti… specialmente ...
«1234...20»