1. Esperto di computer


    Data: 02/05/2019, Categorie: Etero Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    In ufficio sono considerato uno bravo con il computer e, quando qualcuno ha un problema, chiama sempre me.
    
    Lucia è una collega carina e simpatica, una bella signora non più giovanissima, ma neanche decrepita.
    
    Se vi aspettate una di quelle donne con le gambe magre, sempre in tiro, con il ventre piatto inguainato in un busto stretto che toglie il respiro, e le tettone a palla, rifatte da poco, siete fuori strada.
    
    Lucia è tutto l’opposto: una donna abbastanza formosa, con le gambe piene e ben modellate, la vita stretta ed il sedere grande, morbido e sporgente. Ha anche un seno generoso che comincia un pochino a scendere, ma a cinquant’anni non si possono pretendere le ‘tette di marmo’.
    
    Capelli scuri, due occhi neri vivaci ed un viso non bellissimo ma espressivo.
    
    Veste in maniera tradizionale, elegante e le sue gonne, un po’ attillate senza però dare l’idea che la stiano strizzando, mettono sempre in evidenza il suo corpo.
    
    Mi capita spesso di guardarla e devo dire che le leggere smagliature che iniziano ad apparire sul suo collo, non mi disturbano affatto.
    
    Anche lei sembra contenta di sentire i miei occhi che le scorrono addosso, soffermandosi prima sulla scollatura del vestito, poi sulle curve dei fianchi, per finire, scivolando in basso sulle gambe.
    
    Non so se dipende dal fatto che in ufficio ci sono poche donne giovani e quindi mi devo accontentare, oppure, più semplicemente, Lucia mi attira proprio, ma mi capita spesso di passare da lei con una ...
    ... scusa.
    
    Anche lei sembra apprezzare la mia presenza e quando ci incontriamo, mi fa un bel sorriso e si mette in posa, del genere ‘petto in fuori e pancia in dentro’.
    
    Giorni fa è passata nella mia stanza.
    
    Aveva una bella gonna aderente con un discreto spacco, che mostrava in parte le cosce carnose, foderate da un collant velato.
    
    ‘Scusa se ti disturbo’, ma che disturbo, penso io, mentre lo sguardo si punta sulle sue gambe, per scendere fino ai piedi che calzano delle scarpe nere con il tacco alto e sottile.
    
    ‘Mi hanno detto che tu te la cavi bene con il computer …’, il mio sguardo è risalito e sta spaziando sui suoi seni grandi e morbidi, che si intravedono attraverso la scollatura generosa del vestito.
    
    Se ne deve essere accorta perché sporge leggermente le tette in fuori, al punto che intravedo un pezzetto di reggiseno nero.
    
    ‘Beh, non è proprio il mio lavoro, ma qualcosa ci capisco, posso provare ad aiutarti …’
    
    Mi spiega che ha un problema con quell’apparecchio con l’antenna attaccato al telefono, che non comunica più con il suo computer, ‘ah, il wifi’, dico io.
    
    Mentre lei continua a parlare io proseguo nella scansione del suo corpo, centimetro per centimetro, lo faccio in maniera discreta ma non può non essersene accorta, infatti sorride e mi lancia delle piccole occhiate.
    
    Le dico che non so se il problema risiede nel computer o nella scatola con l’antenna (il router) e che quindi sarò costretto, se vuole, a fare l’intervento a casa sua.
    
    Continuiamo con ...
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