1. Vergine? non credo proprio…


    Data: 29/04/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: BlackCat, Fonte: RaccontiMilu

    Gloria è una prostituta.
    
    La chiamano la domatrice. Perché ha lavorato in un circo. I suoi genitori l’hanno venduta quando aveva 9 anni, dovevano fare di lei una contorsionista. Ma non è stato così. Sì, un po’ di esercizi base glieli hanno insegnati, ma in realtà era l’addetta alla pulizia della gabbia delle tigri. E lei riusciva a entrarci senza che le tremassero le ginocchia, senza mettersi a piangere, perché sentiva una certa affinità con loro: anche lei era in gabbia, in cattività, anche lei non poteva fare quello che voleva ma solo quello che le dicevano di fare.
    
    Era fuggita, Gloria, a 17 anni. In un momento di distrazione della troupe, ormai pensavano fosse una di loro. Non era così.
    
    Ma che destino ha una ragazza di 17 anni da sola? Ovvio, il marciapiede. E’ stata fortunata però, perché invece di qualche schifoso pappone ha trovato una donna, ex prostituta, che amava la professione e le ha raccontato tutto, le ha spiegato come fare, le ha insegnato i modi e le abitudini. E le ha dato un appartamento dove vivere e esercitare.
    
    Così, tra un cliente e l’altro, Gloria conduceva anche una vita quasi normale. Col tempo aveva creato una piccola rete di clienti, con i quali fissava gli appuntamenti con comodità e semplicità. Ogni tanto se ne aggiungeva uno, ma senza essere soffocata dai troppi impegni. Sì era fortunata, molto più fortunata di tante altre ragazze.
    
    Aveva un giorno libero, Gloria, lo faceva di proposito a tenersi un giorno di libertà, in cui ...
    ... concedersi una vita normale. Era capitato domenica. Aveva scelto la domenica della finale degli europei. Non che le interessasse il calcio, ma voleva vedere com’era la vita normale. Così verso le 10, con addosso i suoi pantaloncini e la canottiera è uscita di casa. Per andarsi a prendere un gelato nel bar del quartiere, il proprietario aveva da poco iniziato a fare i gelati e gli riuscivano anche bene, così Gloria ogni tanto ne approfittava.
    
    Il plateatico è pieno. La gente si è riunita per vedere la partita in compagnia, e per sfuggire al caldo soffocante degli appartamenti di periferia. Ci sono anche persone mai viste prima. La pubblicità nei quartieri limitrofi è servita, allora. Si avvicina al bancone e aspetta in silenzio. Non è che non l’abbiano vista, è che c’è giusto un’azione interessante. Ma Gloria non ha fretta. Attende. Mentre aspetta si infila un dito nei pantaloncini, da sotto, dalla gamba, per sfilare dalla piega dei glutei quelle mutandine birichine che camminando sempre le si infilano a dare fastidio… il dito scorre dal fianco, fino alla piega, al punto dove il gluteo e la gamba si uniscono.
    
    Poi distrattamente si guarda in giro. Un ragazzo la sta fissando. Distoglie in fretta lo sguardo e fa l’indifferente. Gloria pensa di essersi sbagliata, così continua a scrutare la piazza. Torna con gli occhi al ragazzo e di nuovo lo sguardo di lui è incollato al suo corpo. Allora sorride. Sorride guardandolo dritto negli occhi. Lui, colto alla sprovvista come se fosse stato ...
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