1. Cotta al punto giusto


    Data: 28/04/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Oggi &egrave precisamente il quindici d’agosto, la mia pelle &egrave sotto la morsa e il tormento accanito del sole rovente di Punta Negra nei pressi di Alghero in Sardegna, incorniciata dagli scogli e dalla macchia mediterranea. La spiaggia finissima &egrave impalpabile, evanescente come il borotalco accomunata a un’acqua pulita e limpida, giacché rende la spiaggia una meta desiderata per il suo completo e indiscutibile fascino. Sì, perché &egrave in effetti una terra antica, prospera, ricca di magnificenze naturali e artistiche, dal momento che la Sardegna rende noto e svela qualcosa di nuovo a ogni sguardo, conquista e seduce il turista come se fosse dotata d’un potere ammaliante, azzarderei aggiungere soprannaturale. Un vero e proprio micro cosmo dentro un continente per l’incomparabile e per la strabiliante discontinuità degli ambienti e delle zone, in aggiunta a ciò nondimeno per i differenti e per i distinti fondamenti culturali dei suoi abitanti.
    
    Io sono al presente con il mio amato Patrizio, quell’uomo carnale e lussurioso, eppure tanto lascivo e impudico da lasciarmi completamente sua, peraltro schiava d’una fedele, ligia e rispettosa passionalità. Io sono vestita con un pareo di colore verde acquamarina, con i seni scoperti e profumati dalla salsedine, per il fatto che mi lasciavo liberamente accarezzare dalle sue dita competenti ed esperte, indiscutibilmente da ricche e curate mani caratteristiche d’un personaggio facoltoso. Al momento ci concediamo un ...
    ... aperitivo: un succo d’arancia per me, per lui invece una coca cola annaffiata con del rum con tanta scorza di mandarino, mentre nell’allegria e nella festosità d’un istante ci ritrovammo avvolti in un bacio ghiotto, immenso e voglioso sotto gli occhi scintillanti d’un bagnino che aveva un bellissimo corpo prestante con gli occhi di ghiaccio e con un tatuaggio sotto l’avambraccio. Io in quell’istante ebbi un rapido sussulto, un imprecisabile e un indefinito brivido, senza dubbio il segnale netto, il richiamo erotico della mia fica nera pelosissima sempre bagnata, affinché riferii acutamente al mio prediletto:
    
    ‘Sai, adesso &egrave giunto il momento per l’occasione che ben conosci’.
    
    Quella, infatti, era l’accurata e l’esatta avvisaglia, la maniera perfetta per andare alla villa e concludere il festino della serata. Lui s’allontanò rapidamente, giacché quella era anche l’ora in cui io mi concedevo un bagno rinfrescante e rinnovante nelle carezzevoli e limpide acque della mia amata e cara Sardegna. Gianfranco, così si chiamava il bagnino, mi seguì lentamente, anzi, io l’invitai in acqua per interrompere e per spegnere in conclusione la durevole eccitazione, in me al contrario, quella stabile dell’impazienza e dell’inquietudine di sentirmi lisa e usurata dal suo pene animoso, determinato e grintoso, visto che come una spada infuocata tagliò di netto il mio intimo e foltissimo anfratto.
    
    Lui sbranò quella falsa e snaturata speranza lacerandola, in quanto divenne parte di me, direi ...
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