1. La rossa (parte quarta)


    Data: 27/04/2019, Categorie: Etero Autore: petronius, Fonte: Annunci69

    PREMESSA: Libero adattamento ad una storia vissuta, ho tralasciato i nomi e parecchi punti che vi sarebbero risultati noiosi, oltre che legati troppo strettamente alla mia sfera personale; in ogni caso i dialoghi sono reali e le battute riportate fedelmente. Spero che a qualcuno possa piacere e spero di ricevere qualche commento, anche in privato. Consiglio inoltre di leggere le parti prima, seconda e terza.
    
    …continua
    
    Meglio che mi fermi prima che svenga.
    
    Il suo sesso continua a pulsare stringendomi il cazzo sempre più lentamente. Lei non reagisce, gli occhi sono semichiusi e non ne vedo l’iride, veramente sembra essere svenuta.
    
    Esco da lei e lascio la presa sulle sue caviglie. Sono ancora tra le sue gambe, ora aperte e piegate, inerti. Vedo il suo respiro farsi un po’ più calmo e regolare. Le sue labbra prima chiudersi e poi dischiudersi. I suoi occhi tornare a guardarmi coperti da un velo di godimento.
    
    Cerca di sollevare la testa, ma inutilmente, le è pesante e ricade immediatamente sul cuscino.
    
    Sorrido sornione, diceva di non riuscire a raggiungere l’orgasmo con la penetrazione, ed invece ora è qui, spossata dalla goduta ed inerte a mia disposizione.
    
    Dopo qualche minuto mi guarda e mi sorride, ancora non parla.
    
    Mi stendo sopra di lei e la bacio a lungo; assaporo le sua labbra, la sua lingua. La sua bocca è arsa, ma subito i baci le restituiscono morbidezza e dolcezza.
    
    Le accarezza i seni e godo del turgore dei suoi capezzoli. Ne pizzico uno e lei ...
    ... geme. Dolore? No, è più piacere.
    
    “Ancora…”. Mi dice.
    
    “Sicura che ne vuoi ancora? Mi sei quasi svenuta poco fa.” Le rispondo con un sussurro baciandole il collo vicino all’orecchio.
    
    “Scopami.
    
    È una vita che non godo così…forse non ho mai goduto così e non voglio perdermi nemmeno un secondo. Scopami e non ti fermare…Prendimi e fammi godere.”
    
    Un invito irrefutabile che mi eccita ancor più di quanto già non lo sia.
    
    Il mio cazzo è duro e rosso, ed ha voglia di continuare a prenderla, toccare il fondo del suo sesso.
    
    Ho voglia di sentire ancora il calore della sua figa attorno alla mia carne.
    
    Ho voglia di sentirla urlare di nuovo.
    
    Ho voglia di sentirla gemere.
    
    E voglio sentirla pregare perché smetta, perché mi fermi e le dia tregua.
    
    Tutti questi sono i pensieri che mi frullano in testa mentre la bacio con foga e torno sopra di lei, tra le suo cosce.
    
    Le struscio il cazzo tra le labbra arrossate e premo la cappella sul suo clitoride e lo sento duro.
    
    Freme.
    
    Allunga una mano e cerca di afferrarmi il cazzo, ma glie la sposto e la porto sopra la sua testa e capisce che deve stare buona e disponibile.
    
    La cosa la eccita. Porta anche l’altra mano sopra la testa e solleva le gambe piegandole per offrirmi meglio la sua figa.
    
    Io lo struscio ancora lungo tutto lo spacco, dal clitoride all’ano e ritorno.
    
    È fradicia degli umori di prima.
    
    Appoggio la cappella e spingo senza riuscire ad entrare in lei. Scivolo, talmente è bagnata.
    
    Appoggio di ...
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