1. L'enorme attrezzo di mio figlio


    Data: 25/04/2019, Categorie: Maturo Prime Esperienze Autore: andreaz86, Fonte: xHamster

    ... padre, era un superdotato.
    
    -Se ancora non l'hai capito te lo dico io-mi urlò in faccia.
    
    -Tuo figlio ha un cazzo come quello di un cavallo!
    
    E detta l'ultima parola si tirò giù i boxer.
    
    Ero sconvolta. Mi sentivo il viso in fiamme. Volevo scomparire, ma allo stesso tempo non riuscivo a togliere gli occhi dall'uccello di mio figlio.
    
    Era magnifico. Grosso, immenso. E anche le sue palle erano mostruose. Grosse come palle da ping pong. E Nicola aveva solo diciotto anni.
    
    Il mio ex-marito era un superdotato, ma Nicola nonostante la giovane età, ce l'aveva ancora più grosso. E anche più massiccio. Una cosa sconvolgente.
    
    -Mamma-riprese-dove credi che possa metterlo questo? In culo ad una vacca?
    
    Balbettai qualcosa, ma lui riprese con foga.
    
    -La ragazza di cui ti parlavo, appena mi ha visto nudo è scappata via. Mi ha detto che non dovevo nemmeno sfiorarla con quel coso. Altrimenti l'avrei ammazzata.
    
    Non so perchè, ma quelle parole furono come uno schiaffo in faccia per me.
    
    Senza dire nulla mi alzai e feci un passo verso di lui. Si tirò indietro, ma io continuavo a camminare nella sua direzione.
    
    Era da troppo che non vedevo un pene. E uno di quelle dimensioni non lo avevo mai visto.
    
    Afferrai l'uccello di Nicola con tutte e due le mani e dissi:-Non hai idea di come mi senta io adesso. Il mio cervello sta andando in tilt e dovrò combattere con il senso di colpa per tutta la vita, ma il tuo uccello non andrà in culo ad una vacca, ma in bocca a tua ...
    ... madre.
    
    Detto questo mi inginocchiai davanti a lui e chiusi gli occhi, avvicinando pianissimo le mie labbra alla sua cappella.
    
    La bellezza di certi momenti è nell'attesa che essi avvengano, più che nella loro realizzazione.
    
    Con la lingua iniziai ad inumidirgli la cappella, preparandolo per il suo primo pompino.
    
    Ma quando cercai di prenderlo in bocca, mi accorsi di quanto grosso fosse in realtà. Non riuscivo nemmeno a circondargli la cappella con la bocca. Solo la parte superiore era coperta dalla mi bocca vogliosa, eppure già me lo sentivo in gola. non riuscivo a credere che per lui avere un cazzo da cavallo non fosse solo un modo di dire. Rinunciai.
    
    Mi misi in piedi e lo guardai. Nicola era rosso in viso e sudato, ma già le sue mani erano sotto la mia gonna che si bagnavano nel caldo della mi figa.
    
    Mi fece girare e mi spinse sul divano. Mi alzò il lembo posteriore della gonna e tirò giù le mutandine con una tale foga che credevo volesse impalarmi all'istante. Sentii una pressione sul mio sesso che non aveva nulla di umano. Era come se un tir cercasse di parcheggiare in un posto riservato ai motorini. Fu allora che comiciai ad urlare.
    
    Nicola si tirò indietro. Poverino, l'inesperienza giocava a suo sfavore.
    
    Mi voltai e gli dissi dolcemente:-Non ti preoccupare, la figa non è come la bocca. Devo solo abituarla ad accogliere un cazzo enorme come il tuo. Ci vorrà un po', ma alla fine riuscirai ad infilarmelo dentro. E allora potrai anche sfondarmi il culo! Credevo ...