1. La mia nuova segretaria


    Data: 23/04/2019, Categorie: Etero Autore: Emrys, Fonte: Annunci69

    Le promozioni nelle grandi aziende comportano sempre dei pro e dei contro. In questo caso sono stato inviato ad aprire una nuova filiale, e per questo sarò costretto a passare qualche mese lontano dalla mia città, e quindi dalla mia famiglia. Si tratta sicuramente di una buona occasione di carriere, e come primo atto incontrerò le persone che dovrebbero comporre il mio staff. Ho scelto di far la riunione di venerdì, così avrò il fine settimana per organizzare i nuovi assetti. In effetti non si tratta di una nuova attività, visto che l’azienda ha rilevato una struttura che verrà assorbita. So già le persone che incontrerò saranno diffidenti, capita sempre così: quelle che occupano posti dirigenziali saranno scostanti perché temono per la loro posizione, le altre cercheranno di piacermi per conquistare una posizione migliore nel nuovo organigramma. L’incontro si svolge nella sala riunioni, mi presento e chiedo ai presenti di fare lo stesso; mentre ascolto e prendo appunti, vengo attirato da una ragazza sui 30 anni, mora, capelli lunghi e lisci; è seduta in prima fila e continua a guardarmi, ma ogni volta che i nostri sguardi di incrociano lei abbassa lo sguardo. Trovo questo atteggiamento molto eccitante, e il gioco rivitalizza questa pallosissima riunione. Intanto il giro delle presentazioni continua fino ad arrivare a lei.
    
    “Mi chiamo Mara, dottore, sono la segretaria del direttore.” Poi si corregge: mi scusi… del’ex direttore. Lavoro qui da circa 7 anni e… “ Io continuo a ...
    ... fissarla, e lei ora ricambia lo sguardo – non potrebbe fare altrimenti. Ha occhi neri, due labbra carnose, poco truccata, nessun accento particolare; parla con sicurezza e questo atteggiamento è in contrasto con quello precedente. Sento che continua a parlare, ma io non la sto più ascoltando la guardo e penso che sarà la mia nuova segretaria, e alle ore che passeremo insieme.
    
    La riunione finisce e tutti escono, compresa Mara che non fa in tempo ad arrivare alla porta perché la chiamo: “mi scusi Mara, potrebbe restare, le devo chiedere alcune cose”.
    
    Lei torna indietro e resta in piedi davanti a me. Porta un tailleur blu, con camicetta bianca, e scarpe con un po’ di tacco; sarà alta meno di un metro e settanta, un bel corpicino proporzionato. Si muove con eleganza e sicurezza.
    
    “Mi dica dottore, cosa posso fare per lei?” “mi è stato detto che posso utilizzare un appartamento di nostra proprietà, lo vorrei vedere; e poi le chiedo di dedicarmi questo fine settimana per capire meglio la situazione dell’ufficio; spero che questo non le crei problemi con la famiglia.”
    
    Mara mi guarda, abbozza un sorriso poi mi dice: “Nessun problema, lo faccio con piacere. L’appartamento è a qualche isolato da qui; mi sono permessa di farlo pulire. L’arredamento non è dei migliori, ma si tratta di un ultimo piano con vista sulla città. Vedrà che le piacerà.”
    
    In effetti l’appartamento si trova a due passi dall’ufficio. Lo raggiungiamo in meno di dieci minuti. Mara aveva ragione, non è un ...
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